Tragedia nel Catanese, operaio precipita da un’impalcatura e muore sul colpo

Tragedia nel Catanese, operaio precipita da un’impalcatura e muore sul colpo

RIPOSTO – Tragedia a Riposto, nel Catanese, dove un operaio di 53 anni – Salvatore Sorbello (originario di Santa Venerina) – è morto in un incidente sul lavoro.

L’episodio è avvenuto stamattina intorno alle 8.

Secondo le prime informazioni, l’uomo, impegnato nell’ampliamento di capannoni di una ditta di serramenti per edilizia sita in contrada Rovettazzo insieme a un collega (che avrebbe assistito alla scena), sarebbe precipitato da un’impalcatura – facendo un volo di circa otto metri – e perdendo la vita sul colpo. Sconosciute le cause di quanto accaduto. Certo che a nulla è valso sul posto l’intervento del personale del 118 (con tanto di richiesta all’elisoccorso per il trasporto in ospedale).

Sulla vicenda indagano i carabinieri di Giarre. Richiesto anche l’intervento dello Spresal e del Nil.

Il Codacons: “Inaccettabile continuare a morire nei cantieri. Serve un piano straordinario in Sicilia”

“È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire in cantieri e luoghi di lavoro che dovrebbero essere sicuri – dichiara il giurista e Segretario Nazionale Codacons, Francesco Tanasi –. La Sicilia, come confermano le cronache, paga un tributo altissimo in termini di vite umane a causa di carenze nella prevenzione, nella vigilanza e nella formazione. Ogni incidente di questo tipo non è una fatalità, ma il segnale di un sistema che non riesce ancora a garantire adeguata tutela ai lavoratori”.

Il Codacons ribadisce la necessità di un piano straordinario regionale per la sicurezza sul lavoro, che metta al centro la prevenzione con controlli più frequenti nei cantieri, formazione obbligatoria e sanzioni severe per chi viola le norme.

Chiediamo un incontro urgente al Presidente della Regione Siciliana e agli assessorati competenti – prosegue Tanasi – perché la sicurezza non può restare solo sulla carta: servono azioni concrete e immediate per fermare questa strage silenziosa che colpisce le famiglie e indebolisce l’intero tessuto sociale ed economico della Sicilia”.

Foto di repertorio