CATANIA – Traffico e cantieri a Catania, oltre a code chilometriche. Ecco la micidiale combo che sta letteralmente paralizzando il traffico in quasi tutta la città in questi ultimi giorni.
Un caos tentacolare con la gente letteralmente inferocita.
Traffico e cantieri a Catania: appello di Cardello
“Mancano piani alternativi che impediscano il blocco di intere strade come il viale Ulisse, viale Odorico da Pordenone, viale Vittorio Veneto, via Monserrato e molte altre arterie di collegamento“, afferma il Presidente del comitato “CataniaNostra” Andrea Cardello.
“Come se non bastasse non ci sono nemmeno pattuglie dei vigili urbani a regolare il traffico o a impedire il blocco della mobilità. Il risultato è che in moltissimi casi occorre oltre un’ora per percorrere pochi chilometri“, aggiunge.
“Non solo, altro nodo che impedisce una normale viabilità a Catania è il parcheggio servaggio con alcune zone letteralmente circondate dalle auto in doppia o tripla fila”, conclude Cardello.
Altro problema: i rifiuti
Tempo fa, un’altra segnalazione riguardava la gestione dei rifiuti a Catania. Nonostante esista soltanto la raccolta differenziata, ormai da un bel po’ di tempo la problematica inerente i rifiuti in città è ancora attuale, tanto quanto lo fosse precedentemente.
Strade, viali, corsi, piazze e persino aree pedonali, stracolmi di rifiuti, che lasciano sdegno da parte non soltanto dei residenti, ma anche dai pendolari e ancor di più dai turisti, facendo diventare l’area cittadina meno appetibile per qualsiasi situazione.
Il comitato Catanianostra per mezzo del suo presidente Andrea Cardello ha lanciato un appello e allarme al tempo stesso sulla vicenda rifiuti.
Le sue dichiarazioni
“In alcune situazioni il problema è da imputare al sistema di raccolta ma, nella maggior parte dei casi, si tratta di veri e propri zozzoni che vogliono vedere la nostra città ridotta ad una enorme pattumiera; bisogna lavorare tutti insieme, compatti, verso un unico obiettivo, che è quello di avere una città più pulita, vivibile e non più schiava delle discariche abusive.
Non capire questo e continuare magari a procedere per compartimenti stagno, rappresenterebbe un danno incredibile con il rischio che il territorio etneo non faccia quel definitivo salto di qualità per liberarsi dalla munnizza in mezzo alle strade. Occorrono più controlli delle forze dell’ordine e un potenziamento del sistema di videosorveglianza nelle strade.
Le questioni politiche non devono minimamente toccare la vita quotidiana del cittadino a cui interessa soprattutto di non ritrovarsi più i marciapiedi invasi dalla spazzatura”.