CATANIA – Stanno per terminare i lavori di abbattimento di una parte degli Ex Ospedali Riuniti Santa Marta e Villermosa che riconsegnerà alla città la visuale di uno dei palazzi storici di Catania. Gli spazi che se ne ricaveranno sono destinati alla creazione di una piazza piena di spazi verdi, mentre l’ex ospedale Santa Marta diverrà la sede della Soprintendenza i Beni culturali e ambientali di Catania.
Il progetto della Regione
Il progetto è stato voluto dal presidente della Regione Nello Musumeci che nel settembre del 2019 ha stipulato un accordo con l’Azienda universitaria e ospedaliera Policlinico-Vittorio Emanuele II che ha dato in comodato d’uso alla Regione gli edifici degli ospedali Santa Marta e Vittorio Emanuele.
“La demolizione dell’ospedale Santa Marta consentirà di consegnare al quartiere dell’Antico Corso, o dei Miracoli, com’era chiamato fino a inizio Novecento – ha dichiarato Musumeci -, una piazza finora rimasta preclusa alla fruizione dei catanesi. Demolendo il Santa Marta diamo vita, valore e protagonismo a un immobile che, una volta messo a nuovo, potrebbe ospitare uffici pubblici”.
Musumeci nel marzo 2020, ha attivato i fondi a sua disposizione, ex art. 38, destinando 2,3 milioni di euro alla demolizione dei padiglioni del Santa Marta costruiti nel dopoguerra. Una decisione motivata con la necessità sia di valorizzare l’immobile settecentesco, sia di restituire uniformità urbanistica e architettonica a quella parte di città barocca. La demolizione dei brutti edifici degli anni ’60, inoltre, secondo Musumeci, contribuirà a riqualificare l’area conferendole maggiore capacità di attrazione turistica.
Il progetto è stato ed è attualmente soggetto a molte critiche in quanto in parecchi hanno contestato il modus operandi del presidente della Regione che avrebbe, a loro dire, operato in autonomia su una decisione che riguarda un intervento forte sull’urbanistica della città, in particolare nel suo centro storico. Il progetto (in foto), presentato dall’architetto Giuseppe Scannella, prevede una piazza aperta con grandi pilastri alti 14 metri realizzati in pietra bianca e nera, che richiamino le classiche tonalità del barocco catanese. Su questi pilastri poggerà una pensilina su cui saranno installati pannelli fotovoltaici.
Un disegno che non convince molti catanesi ma che, per il momento, risulta l’unico presentato.
La storia dell’ospedale Santa Marta – Villermosa
Fondato tra il 1755 e il 1760 dal sacerdote Pietro Finocchiaro, l’ospedale Santa Marta è la costruzione più antica. Esso sorgeva inizialmente nell’abitazione del religioso. In seguito fu ricostruito accanto alla chiesa di Santa Marta, in zona Monte Vergine. L’ospedale nasce per dare conforto ai malati incurabili e nella metà dell’800 sarà utilizzato dall’Università di Catania per le lezioni di clinica chirurgica.
Incerto è il disegnatore della struttura. Se da una parte si crede che venne realizzata nel post terremoto da Giovan Battista Vaccarini, altre fonti rivelano che fu l’architetto Antonio Battaglia a ideare il prospetto dell’edificio nel 1759. Certo è che l’elegante palazzo settecentesco ha vissuto gli anni di maggior splendore quando venne adibito a ospedale. Oggi, però, versa in stato di semi-abbandono.
Più recente è invece il complesso di Villermosa. Esso infatti fu costruito nella metà del ‘900 grazie a una donazione da parte dell’omonima famiglia nobiliare catanese. Solo negli anni ’80 diventerà presidio ospedaliero. Nel 1995 sarà incluso nell’azienda ospedaliera universitaria “Policlinico – Vittorio Emanuele II”.