CATANIA – I carabinieri della stazione di Catania Piazza Verga hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto d’iniziativa, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti del 36enne catanese Simone Spanò, poiché responsabile dei reati di sequestro di persona a scopo di rapina ed evasione.
Il fatto, che ha visto protagonista suo malgrado un’anziana di 84 anni, è accaduto alcuni giorni fa nel centro di Catania e, realmente, rappresenta nell’immaginario collettivo un autentico film dell’orrore per chi è avanti con gli anni.
La povera pensionata, impegnata a far compere in un supermercato di via San Nicola al Borgo, dopo esser stata prescelta come potenziale vittima, all’uscita è stata pedinata da un losco individuo il quale, dopo averla seguita per qualche metro, la si avvicinava dicendole: “Vieni che ti vuole salutare mia madre!”. Perché la madre, secondo il copione recitato dall’uomo, era un’amica di vecchia data dell’anziana e lo aveva incaricato di rintracciarla e di portarla a casa dove si sarebbero incontrate per un saluto ricordando la loro decennale amicizia.
La vittima quindi, in un eccesso di credulità viziata dalla propria ragguardevole età, si è fidata dello sconosciuto seguendolo fino in auto, una Fiat 500X presa a noleggio, dove addirittura l’uomo le usava la cortesia di aprirle lo sportello per farla accomodare.
L’uomo infatti, con la propria preda a bordo, ha compiuto qualche chilometro dirigendosi in una zona semideserta, precisamente in via Chiuse Lunghe, dove, con la scusa di sentire puzza di benzina all’interno dell’auto, ha indotto la nonnina a scendere dal mezzo, e a quel punto manifestarsi per ciò che era: un rapinatore.
Alla donna è stata sottratta la fede nuziale, un anello, una catenina dal collo e la borsa contenente un cellulare Alcatel, modello con i tasti grandi per chi non vede più bene come una volta. Ma, da vero criminale, l’uomo per portare a compimento il suo vile gesto, dopo averla afferrata per le braccia, l’ha scaraventata a terra causandole svariate ferite e abbandonata lì dolorante.
Le grida di dolore della vittima, per fortuna, sono state udite da alcune persone residenti nella zona che, scese in strada, l’hanno soccorsa, rincuorata e ospitata in casa, in attesa dell’arrivo dei carabinieri e del personale sanitario del 118. Letteralmente terrorizzata per quanto accaduto, la poveretta, seppur sofferente per le lesioni patite, ha rifiutato di essere trasportata in ospedale e ha espresso il solo desideri di ritornare nella propria abitazione.
Le indagini, immediatamente avviate dai militari, oltre ad avvalersi di diverse testimonianze, tra le quali quella della vittima, si sono giovate anche delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza attivi nelle zone di interesse che avevano ripreso anche l’auto utilizzata dal malvivente, ricostruendo le fasi preparatorie e esecutorie della rapina, compreso il pedinamento della vittima in attesa del momento propizio per avvicinarla e inscenare il raggiro.
I relativi approfondimenti investigativi hanno consentito di appurare che il criminale ha annoverato già diversi precedenti per rapina, per i quali era stato condannato in passato, oltre a essere stato posto ai domiciliari in seguito a una rapina commessa recentemente nell’Acese, quello per cui si può definire un “rapinatore seriale”.
Dopo essere giunti alla sua identificazione, occorreva arrivare al suo arresto, reso difficile dal fatto che l’uomo era irreperibile da diversi giorni e quindi, tramite il sistema satellitare dell’auto noleggiata, è stato individuato e catturato mentre in compagnia di una donna percorreva la via Curia.
L’arrestato, che nel frattempo aveva tentato di modificare il proprio aspetto tagliandosi la barba, dimorava in un B&B di quella zona dove, eseguita una perquisizione nella camera occupata, sono stati trovati gli indumenti indossati durante la rapina e il telefono della vittima.
L’arrestato è stato condotto nel carcere di piazza Lanza dove permane così come deciso dal giudice in sede di convalida del fermo.