LINGUAGLOSSA – Massima attenzione viene rivolta, da parte del comando provinciale carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari particolarmente specializzati sulla delicata materia.
In tale ottica, la Stazione di Linguaglossa ha arrestato, in flagranza di reato, un 41enne pregiudicato del posto per “atti persecutori” e “violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”.
Violenza domestica nel Catanese
Nello specifico, intorno alle 11, è giunta al comando di Linguaglossa, una telefona di aiuto da parte di una signora spaventata e in preda al pianto, la quale raccontava ai militari che il fratello, presentatosi davanti al cancello dell’abitazione in cui viveva con la madre, gli stava urlando contro minacce di morte, pretendendo di entrare.
Immediato a quel punto l’intervento dell’Arma, che ben conosceva il soggetto, poiché solo il giorno prima, gli aveva notificato la misura del divieto di avvicinamento proprio alle due donne, emesso dal Tribunale di Catania, in seguito all’ennesimo episodio di violenza domestica.
Le minacce alla sorella
L’uomo infatti la sera precedente, durante una accesa lite con la madre di 71 anni e con la sorella 48enne, a cui dava la colpa per la fine di un suo rapporto sentimentale, al culmine della collera, brandendo un coltello da cucina avrebbe gridato: “Potrei fare del male a qualcuno!“, alludendo proprio alla sorella.
Quest’ultima, terrorizzata anche dalla vista del coltello che il fratello impugnava, aveva quindi subito chiamato i carabinieri di Linguaglossa, che velocemente avevano raggiunto l’abitazione delle due vittime, riuscendo così a bloccare il 41enne ancora in casa e a scongiurare il peggio.
Le urla
Tuttavia proprio il giorno successivo a questo grave episodio, l’uomo aveva deciso di violare il divieto a lui imposto, intimorendo dapprima le due parenti con una videotelefonata, durante la quale le avvisava con toni furibondi del suo imminente arrivo a casa, urlando che “sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe fatto prima di andare in carcere”.
Tale odiosa promessa veniva difatti purtroppo mantenuta, poiché dopo pochi minuti, il 41enne aveva raggiunto quell’appartamento, iniziando a suonare al citofono in modo insistente per poter entrare, urlando continue minacce.
L’intervento dei carabinieri
Anche in quest’ultimo caso, l’intervento dei carabinieri, ben addestrati e formati nell’affrontare eventi di “violenza di genere”, è stato tempestivo e incisivo.
Giunti sul posto in un brevissimo tempo dopo la telefonata di soccorso, i militari hanno infatti trovato il soggetto sui gradoni esterni della palazzina, ancora alterato e per nulla rassegnato nel suo intento, bloccandole e mettendolo subito in sicurezza.
L’uomo, per la violazione del provvedimento a cui era sottoposto è stato chiaramente arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che al termine dell’udienza di convalida ha disposto per lui la permanenza nel carcere catanese di Piazza Lanza.