Terremoto, emergenza scuole: due strutture chiuse nel Catanese, “pollice in su” per le altre

Terremoto, emergenza scuole: due strutture chiuse nel Catanese, “pollice in su” per le altre

CATANIA – All’indomani dell’Epifania e con la ripresa delle lezioni a scuola, un occhio di riguardo non poteva che essere rivolto alla situazione delle strutture scolastiche. In seguito alle continue scosse di terremoto, la possibilità che alcuni edifici fossero inagibili era alta.

In effetti, in alcune aree del Catanese, purtroppo, è stato proprio così. Ad Acireale, infatti, il Fuccio-La Spina e il Giovanni XXIII sono quelli che hanno avuto maggiori criticità. Il primo è stato dichiarato inagibile ed è stato chiuso. Il secondo, invece, ha ripreso a singhiozzo.

Su 7 plessi, infatti, solo 5 sono in buone condizioni. “Sin dal giorno dopo il forte terremoto del 26 dicembre, ci siamo messi al lavoro per verificare le condizioni delle strutture. Quello di Pennisi e di Piano D’Api, purtroppo, sono risultati inaccessibili”, ha dichiarato il dirigente scolastico, Alfina Bertè. “Per questa ragione – prosegue – gli studenti di questi edifici sono stati trasferiti negli altri in aule di fortuna”.

A supporto è intervenuto il comune, che ha messo a disposizione degli autobus per il trasporto e sta cercando di realizzare delle strutture al fine di normalizzare la situazione. Anche perché uno dei due plessi si trova in una strada non percorribile. Il tutto viene monitorato anche dalla protezione civile.

Diversa la situazione per il Meucci-Maiorana: “I locali sono agibili. Ringraziamo la provincia per aver effettuato i sopralluoghi del caso. Sono state trovate delle crepe, ma non direttamente collegabili al sisma”, ha spiegato la preside, Maria Catena Trovato.

Spostandosi ad Adrano, fortunatamente, non sono stati riscontrati danni particolari. Il vice preside del Mazzini, Marcello Arcoria, ha commentato: “Le lezioni sono riprese regolarmente. Gli edifici non hanno subito lesioni”.

Discorso analogo all’I. C. Adrano, con bassa affluenza dei ragazzi a causa delle influenze: “Tutto ha ripreso regolarmente, anche se sono state registrate poche presenza a causa delle assenze volontarie”, ha spiegato la dirigente, Rita Concetta D’Amico.

Per concludere, a Paternò i problemi sono stati legati al malfunzionamento dei riscaldamenti, come affermato dal preside Luciano Maria Sambataro del Liceo Classico Mario Rapisardi. Leggermente diversa la situazione per lo Scientifico Enrico Fermi: “Il terremoto non ha creato problemi. I nostri disagi sono dovuti ad altre cause, che sono maturate nel tempo e in alcune aree dichiarate non agibili dalla provincia”, ha spiegato il preside, Donato Biuso.