RANDAZZO – Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di preventivi disposti dal comando provinciale carabinieri di Catania su tutto il territorio etneo, volti a contrastare ogni forma d’illegalità diffusa, tra cui, in particolare i reati connessi alla detenzione illegale di armi e munizioni, i carabinieri della compagnia di Randazzo, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e dai colleghi della “compagnia d’Intervento Operativo – C.I.O.” del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, hanno effettuato mirati e imponenti rastrellamenti in alcuni fondi agricoli nei quali sono state rinvenute oltre 195 munizioni per arma da sparo.
L’attività in questione è l’ultima di una serie di operazioni recentemente effettuate nel corso delle quali i militari dell’Arma hanno rinvenuto ulteriori armi e munizioni occultate sempre in terreni incustoditi.
Le armi recuperate nelle contrade di Randazzo
Tra i recuperi più eclatanti fatti dai carabinieri di Randazzo si ricordano quelli del 2023 in contrada Dagalalonga di Randazzo dove, all’interno di un terreno a disposizione della famiglia Sangani, i Carabinieri hanno trovato e sequestrato due fucili e 8 cartucce da caccia, quello dello scorso dicembre 2023 durante il quale sono state trovati oltre 250 colpi d’arma da fuoco e un silenziatore e quello del 2019, sempre in agro di Randazzo, contrada Murazzo Rotto, dove i militari dell’Arma hanno scovato un vero e proprio arsenale interrato, composto da una pistola a tamburo, tre fucili e numerose munizioni, e hanno arrestato in flagranza di reato un uomo ritenuto contiguo alla famiglia Sangani. Quest’ultimo, recentemente è stato condannato in primo grado a 12 anni di reclusione nell’ambito dell’attività denominata “Terra bruciata”.
Ed è proprio in contrada Murazzo Rotto che, in questi giorni, sono state ritrovato un ulteriore consistente quantitativo di munizioni. In tale occasione, l’Arma di Randazzo ha setacciato, “palmo a palmo” con l’ausilio di sofisticate attrezzature come il “metal detector” in dotazione ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori, un terreno demaniale dove hanno rinvenuto, ben occultato sotto alcune pesanti pietre laviche, un bidone in plastica di colore blu ed ermeticamente chiuso, che conteneva 195 munizioni di vario calibro: 38 proiettili cal. 7,65 con ogiva incamiciata, 44 proiettili cal. 7,65 con ogiva in piombo, 1 proiettile cal. 22, 31 proiettili cal. 38 special con ogiva color bronzo e oro, 23 cartucce cal. 12 a pallettoni, 58 cartucce cal. 12 a palla asciutta, alcune sigillate all’interno di bustine di plastica e tutte immerse in riso alimentare, chiaro espediente per proteggere l’armamento dall’umidità e dagli agenti atmosferici, in modo da renderlo sempre “pronto all’uso”.