Tassa sui rifiuti, Catania ha la più alta d’Italia. Cantarella: “Entro fine anno via i cassonetti, porta a porta per tutta la città” – INTERVISTA

Tassa sui rifiuti, Catania ha la più alta d’Italia. Cantarella: “Entro fine anno via i cassonetti, porta a porta per tutta la città” – INTERVISTA

CATANIA – Tassa sui rifiuti, Catania ha la più alta d’Italia: la città di Catania raggiunge un grosso record nazionale in questo 2020, ma purtroppo niente di cui vantarsi, pare che in questo difficile anno il capoluogo etneo sia riuscito a diventare la città con la più alta tassa sui rifiuti d’Italia, con ben 504 euro a famiglia all’anno.

A dare la notizia è stato l’osservatorio “Cittadina Attiva”, come spiegato e raccontato ai microfoni di NewSicilia da Carlo Cittadino, Rappresentante dell’associazione Beato Dusmet di Catania: “La TARI a Catania oscilla tra il 10-18-19% e la raccolta dei rifiuti, specialmente quella che differenzia organico e inorganico è obsoleta.

Proprio nella raccolta differenziata, secondo Cittadino, starebbero le pecche della città: “Le regole qui sono come la festa di Sant’Agata, si fermano in via Plebiscito. – sorride – Molte delle direttive dell’amministrazione comunale non vengono assolutamente rispettate in quella parte della città, dunque ci si ritrova con una parte totalmente anarchica e un’altra, la ‘Catania per bene’, sempre più piena di tasse, strisce blu, controlli per le strade. Tutto questo, però, non viene osservato in altre zone”.

“A questo problema si aggiunge il fattore dei rifiuti, una parte fa la raccolta differenziata e nell’altra ancora ci sono dei cassonetti che vengono riempiti senza nessun tipo di orario o criterio. Il tema che sfugge è proprio quello della raccolta differenziata: nessuno la vede come un benessere, come fonte di risparmio e qualità di vita e finché non lo vedremo tutti non avremo una situazione valida e chiara in cui vivere. – prosegue – Lo stesso modo in cui nella ‘Catania per bene’ è stata organizzata è arcaico, la sera si butta la spazzatura davanti al portone, dunque ogni porta diventa una piccola discarica e questa spazzatura a volte non viene neanche ritirata a causa di possibili scioperi o disservizi”.

Questo problema, secondo Cittadino, fa innalzare inevitabilmente il prezzo della tassa: se ogni sorta di rifiuto finisce in discarica, il prezzo richiesto per lo smaltimento sarà maggiore rispetto a quello che potrebbe essere richiesto se si usasse dividere i rifiuti organici da quelli inorganici.

“Alla base di tutto – conclude – c’è una questione di decoro, bisogna cambiare cultura e svecchiare l’amministrazione che è ormai obsoleta, ci vogliono giovani assessori e giovani sindaci che possano comprendere l’importanza della cultura della raccolta differenziata”.

Sul caso è intervenuto anche l’assessore comunale all’ambiente Fabio Cantarella: “Purtroppo è vero che abbiamo la tassa più alta d’Italia, ma la abbiamo ereditata, non è la nostra. Era così da prima a causa di un appalto ancora in corso della vecchia amministrazione che prevede il porta a porta per appena 40mila abitanti su 320mila, e il resto degli abitanti è coperto con i cassonetti di prossimità. Quei cassonetti purtroppo favoriscono l’abbandono indifferenziato dei rifiuti, che costa in discarica oltre 24 milioni di euro l’anno”.

Continua: “Lì si gioca la partita: con un nuovo appalto introduciamo il porta a porta in tutta la città di Catania, togliamo i cassonetti e tentiamo di contrastare appunto questo fenomeno che proviene sia dai comuni limitrofi (da gente che non fa la differenza a casa sua e ce la porta a Catania) sia dall’interno della città con gente che dovrebbe rimanere nel distretto del porta a porta e invece getta in maniera indifferenziata nei cassonetti.

“Noi in questo modo pensiamo di contrastare questo fenomeno importantissimo che durante le sei settimane di lockdown è significato 800mila euro risparmiati perché c’era l’impossibilità di passare da un Comune all’altro. Adesso il nostro appalto speriamo che vada assegnato dopo 5 volte che è andato deserto”, aggiunge.

Questo il piano dell’assessore: “Introduciamo dunque il porta a porta in tutta la città, togliamo i cassonetti e quindi cerchiamo di abbattere questi 24 milioni. questi, poi, sono la somma sulla quale possiamo immaginare di fare l’abbattimento della TARI. Stiamo lavorando per i centri di raccolta comunale, ne abbiamo previsti altri quattro (vedranno la luce penso a breve) e quindi questo ci consentirà anche di far andare il cittadino in isola ecologica: c’è gente che all’isola ecologica risparmia anche 80, 90, 150 euro al mese, dunque l’isola ecologica diventa anche un ulteriore incentivo a far la differenziata e a risparmiare.

Conclude: “Queste azioni che abbiamo messo in campo in questi due anni e mezzo verranno alla luce a brevissimo, l’appalto sarà pubblicato a giorni e quindi potrebbe essere assegnato entro il primo trimestre o quadrimestre del 2021, mentre i primi centri di raccolta potrebbero nascere entro fine anno.

Immagine di repertorio