Tangenti e corruzione al Policlinico di Catania, Morgia e Tirri tornano in libertà

CATANIA – Il primario di urologia complessa del Policlinico di Catania, Giuseppe Morgia, 60 anni, e Massimiliano Tirri, 51 anni, agente della “C. Bua” srl di Bagheria (Palermo), che tratta la fornitura all’ingrosso di prodotti medicali, sono tornati in libertà.

Il giudice per le indagini preliminari, Stefano Montoneri, ha accolto l’istanza di scarcerazione dagli arresti domiciliari cui il 60enne era stato condannato lo scorso 25 febbraio a seguito della delicata indagine sulla gara d’appalto dei dispositivi medici da 55,4 milioni di euro bandita dal Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

La società Bua di Massimiliano Tirri, secondo la tesi accusatoria, sarebbe stata “favorita” nel bando di gara con un appalto cucito su misura e dietro al quale ci sarebbe stato un preciso sistema di corruzione ben collaudato.

L’investigazione, condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania e coordinata dalla procura distrettuale, è stata denominata dagli investigatori  “Operazione Calepino”, per indicare il file sul quale erano appuntate le spese personali del medico corrotto, finanziate dalle aziende coinvolte.