CATANIA – Ecco le operazioni più importanti condotte da carabinieri e polizia a Catania e Provincia:
- Ieri pomeriggio i carabinieri di Sant’Agata li Battiati, con la collaborazione dei colleghi di Pedara, hanno arrestato in flagranza di reato i catanesi Carmelo Ragonese, 35 anni, e Giuseppe Munzone, 41 anni, ritenuti responsabili di violazioni delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e del possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, e denunciato un 34enne per il possesso di chiavi alterate o grimaldelli. Ha destato sospetti ai militari la Wolkswagen Golf con a bordo i tre malviventi, alla quale è stato imposto l’alt ed è stata immediatamente perquisita. In essa erano occultati numerosi attrezzi per lo scasso. L’automobile, sprovvista di copertura assicurativa e immatricolata in Romania, è stata posta sotto sequestro, mentre per i due, i quali avevano già tentato di violare la pubblica sicurezza e con precedenti per reati contro il patrimonio, sono scattati i domiciliari, in attesa del processo per direttissima.
- I Carabinieri di San Giovanni La Punta hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne del luogo, per furto aggravato. Gli addetti alla sicurezza del centro commerciale lo hanno notato mentre rubava dei capi d’abbigliamento dagli stand dal supermercato “Ipercoop”, occultando la refurtiva all’interno del carrello della spesa. Sul posto è intervenuta una pattuglia della locale stazione che, individuato il malvivente, lo ha fermato e perquisito recuperando la refurtiva, del valore di circa 500 euro, restituita al direttore del supermercato. L’arrestato, in attesa del processo per direttissima, è stato relegato agli arresti domiciliari.
- I Carabinieri di Paternò hanno arrestato in flagranza di reato il 22enne Giorgio Castorina ,paternese, ritenuto responsabile di rapina aggravata. Ieri pomeriggio, il criminale, dopo aver effettuato un sopralluogo esplorativo all’esterno, con il volto travisato da calzamaglia e armato di piccone ha fatto irruzione nel supermercato della catena Fortè di via Sardegna 48 dove, sotto la minaccia dell’arma, ha costretto la cassiera a scansarsi dalla postazione per permettergli di sradicare la cassa, con all’interno circa 300 euro, e fuggire a piedi. Gli investigatori, analizzando tempestivamente le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza ed avendo un’ottima conoscenza dell’humus criminale della zona, hanno fiutato una traccia che li ha portati poco dopo in casa del malvivente nella quale, dopo la perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati gli indumenti, le calzature, la calzamaglia e l’arma. Tutto ciò utilizzato per l’assalto poiché perfettamente compatibili con quelli fissati durante l’esame del video della rapina. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.
- I Carabinieri di Militello Val di Catania hanno arrestato in flagranza di reato un 51enne del luogo, per detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di munizionamento. Stanotte i militari, in collaborazione con i colleghi del battaglione “Sicilia”, hanno fatto irruzione nel casolare dell’allevatore, in Contrada Santa Barbara, dove tra il pagliericcio di una stalla hanno rinvenuto e sequestrato una pistola marca “beretta” cal.7,65, due caricatori e 22 proiettili dello stesso calibro. La pistola, non censita in banca dati, nei prossimi giorni sarà inviata agli esperti del RIS di Messina per essere sottoposta agli accertamenti tecnico-balistici che ne potrebbero stabilire l’eventuale utilizzo in pregressi episodi criminosi. L’arrestato, in attesa di giudizio, è stato relegato agli arresti domiciliari.
- La scorsa notte i Carabinieri di Grammichele hanno arrestato Rosario Lo Grande, 32 anni, in atto detenuto per altra causa, Fabio Zuccarello, 38 anni, di Grammichele, Massimo Manenti, 41 anni, di Vizzini , nell’ambito dell’esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Caltagirone. I tre sono stati condannati dai giudici calatini per rapina aggravata in concorso, reato commesso a Grammichele nell’agosto del 2011, quando rapinarono il panificio di via Pascoli asportando 800 euro in contanti, un computer portatile ed altro materiale per un valore complessivo di 6.000 euro. Adesso dovranno scontare, nell’ordine, Lo Grande una pena di 3 anni, 10 mesi e 23 giorni di reclusione, Zuccarello 3 anni, 8 mesi e 9 giorni e Manenti di 4 anni e 7 mesi. Gli arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati associati al carcere di Caltagirone.
- Ieri notte la polizia ha arrestato il catanese Francesco Battaglia, 43 anni, per furto aggravato d’auto. Nello specifico, il predetto personale, una volta appresa via radio la nota di furto in atto di autovettura, diramata dalla centrale operativa a seguito di segnalazione da parte degli uffici per e rilevazioni satellitari del gruppo Allianz intercettava la vettura poco prima rubata in viale Nitta, nel rione “Librino”, poco distante dal luogo del furto, bloccandola e traendo in arresto per furto aggravato il sopra citato Battaglia. Quest’ultimo, su disposizione del pm di turno, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa della direttissima, attesa per la giornata di domani.
- Nelle prime ore della mattinata odierna, il suono di una sirena d’allarme ha attirato l’attenzione dei poliziotti della Volante che stava transitando per un tratto della via Plebiscito, in prossimità delle vie Orto del Re e San Vito. Avvicinatisi al luogo dal quale proveniva l’allarme, una tabaccheria, di gli agenti hanno visto un gruppo di uomini col volto coperto da passamontagna uscire da una saracinesca e salire a bordo di una Fiat Stilo S.W. che ripartiva a forte velocità. Nel tentativo di bloccarne la fuga, i poliziotti hanno posto la loro vettura a interruzione della traiettoria della Stilo il cui conducente, però, non ha accennato a fermarsi, anzi, ha accelerato al massimo per poi speronare violentemente la Volante per garantirsi il passaggio. Tale manovra, però, ha avuto un effetto parziale perché dopo l’urto con la pattuglia, l’auto dei malfattori è andata a sbattere contro un albero. Mentre i poliziotti si riprendevano dal violento impatto, gli uomini incappucciati uscivano illesi dalla vettura e si allontanavano per vie diverse: alcuni di essi hanno rapinato dell’auto una donna che si trovava a passare in quel momento, altri hanno usato lo stesso metodo per sottrarre una macchina, utilizzata per far perdere le proprie tracce. Sulla vettura rimasta sul luogo del reato, i poliziotti, che frattanto sono stati raggiunti dai rinforzi inviati dalla Sala operativa, hanno rinvenuto una “macchina cambiasoldi” asportata dalla tabaccheria e una bombola di gas con cannello utilizzato per aprire la saracinesca del negozio. All’interno della tabaccheria, a terra, una slot machine il cui furto è stato interrotto proprio dall’intervento degli agenti. Il negozio e la refurtiva sono stati riconsegnati al titolare dell’esercizio, l’automobile e gli strumenti utilizzati per lo scasso sono, invece, stati affidati al personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per i rilievi del caso. I poliziotti, per le ferite riportate nell’impatto, sono stati costretti a ricorrere al Pronto Soccorso: ne avranno per sette giorni. È stato grazie a una telefonata al 113, infatti, che i poliziotti della Squadra Volanti dell’UPGSP hanno rinvenuto, intorno alla mezzanotte di ieri, un sacco di plastica, nascosto nella tromba dell’ascensore di un palazzo di viale Moncada 16, a Librino, contenente una pistola e svariate munizioni. Gli agenti sono entrati nel condominio e hanno percorso la rampa di scale che conduce al primo piano; qui è stata subito notata la porta dell’ascensore che, sebbene fuori servizio, poteva essere aperta attraverso il buco lasciato dalla pulsantiera che una volta sarebbe servita per far arrivare la cabina al piano. Un nascondiglio ingegnoso che ha spinto i poliziotti a indagare più a fondo. Appeso ai cavi d’acciaio, uno spago reggeva un involucro al cui interno sono stati trovati una pistola (verosimilmente modificata) con matricola abrasa e oltre 50 cartucce di vario tipo tra cui 18 cal 7,65 e 30 9×21. Dei giovani che la telefonata aveva anche segnalato, e che presumibilmente avevano avuto a che fare con quanto rinvenuto, ovviamente nessuna traccia. Il tutto è stato sequestrato e proseguono le indagini al fine di accertare l’identità dei responsabili e la provenienza dell’arma e dei proiettili.