Succede a Catania e provincia: 5 settembre MATTINA

CATANIA – Carabinieri e Polizia: ecco le operazioni più importanti di giornata.

Carabinieri:

  • I carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato il 41enne, catanese, Emilio Gangemi, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento della misura detentiva emessa dalla Corte di Appello di Firenze su proposta della Procura Generale della Repubblica etnea. Il 5 agosto scorso, i militari del Nucleo Operativo lo avevano arrestato, insieme con un complice, mentre era a casa, dov’era ristretto ai domiciliari, poiché trovato in possesso di  “cocaina”  e di materiale utilizzato per il confezionamento della droga. I giudici etnei, recependo in toto l’informativa dell’Arma, con la quale si richiedeva l’inasprimento della misura detentiva a carico dell’arrestato, hanno ritenuto opportuno inoltrare alla A.G. fiorentina tale istanza che, accolta, ha permesso l’arresto dell’uomo ed il suo trasferimento nel carcere di Catania Piazza Lanza.
  • Stanotte, i carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato, il 32enne Salvatore Faro insieme con il 19enne Samuele Cannavò ed un 18enne, tutti di Paternò, poiché ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. Il terzetto aveva agito precedentemente rubando una Fiat Uno, di una signora del luogo, parcheggiata sulla circonvallazione di Paternò. La nota di ricerca dell’auto, scambiata tra le centrali operative dei Comandi Compagnia dell’Arma etnea, è stata recepita dall’equipaggio di una gazzella del radiomobile di Gravina di Catania che, a Sant’Agata Li Battiati, ha intercettato, inseguito, bloccato ed arrestato i tre ladri mentre, proprio a bordo di quell’auto rubata, percorrevano il centro cittadino. L’autovettura è stata restituita alla proprietaria mentre gli arrestati attenderanno il giudizio per direttissima agli arresti domiciliari. 

     

  • I carabinieri della Compagnia di Catania Fontanarossa, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Paternò, hanno arrestato, nella flagranza,  il 31enne Maurizio Costanzo, di Belpasso, perché ritenuto responsabile del reato di produzione o coltivazione illecita di sostanze stupefacenti nonché violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno. Sono stati gli uomini del Nucleo Operativo, impegnati in un  servizio antidroga, a notarlo mentre si aggirava per le strade di Librino, noto quartiere del capoluogo etneo. Gli operanti, decidendo di seguirlo in auto, sono giunti fino al territorio di  Belpasso, precisamente in Contrada Santa Lucia,  luogo in cui l’uomo, sceso dall’auto, ha avuto accesso ad un fondo agricolo coltivato  a canapa indiana, fornito di impianto d’irrigazione, laddove prelevava 20 piante già mature, dell’altezza di circa 150 cm cadauna. A quel punto i militari sono intervenuti ammanettando il reo e sequestrando la droga.  L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari. 

      

Polizia:

  • Sarebbe dovuto essere un colpo semplice semplice ma, grazie al tempestivo intervento degli uomini delle volanti, al pregiudicato Pietro Privitera è andata male, anzi malissimo.

    È successo la mattina del 3 settembre quando, intorno alle 10,00, una telefonata al 113 ha segnalato un furto in atto dentro all’Istituto Scolastico Paritario “Alberto Moravia” di via Trieste. Già nella comunicazione, l’interlocutore aveva descritto un individuo che, entrato dentro all’Istituto, che era regolarmente aperto, aveva rubato una valigetta con un PC portatile e stava scappando.

    Sul posto la sala operativa ha inviato più equipaggi che, giunti sul luogo, hanno subito “cinturato” la zona, individuando, nel contempo,Privitera proprio mentre stava abbandonando l’edificio con la refurtiva.

    Appena accortosi della presenza dei poliziotti, l’uomo ha abbandonato la valigetta cercando di scappare, ma la zona era circondata e il tentativo si è rivelato vano.

    Bloccato e condotto in questura, il’uomo è stato arrestato per furto in abitazione e, su disposizione del P.M., ammesso al regime degli arresti domiciliari in attesa della “direttissima”.