Succede a Catania e provincia: 9 gennaio MATTINA

Succede a Catania e provincia: 9 gennaio MATTINA

CATANIA – Ecco tutte le operazioni svolte da carabinieri e polizia nel territorio di Catania e provincia:

  • i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Piazza Dante hanno arrestato nella flagranza il 47enne catanese Salvatore Greco, poiché ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari ne hanno osservato pazientemente le mosse fino a ieri sera, quando, vedendolo uscire di casa e salire a bordo del proprio scooter, hanno deciso di bloccarlo. Ed ecco, per magia, uscir fuori dalla manica destra del giubbotto indossato dall’uomo un fazzoletto con all’interno 6 dosi di marijuana. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito agli operanti di trovare altre 127 dosi della medesima sostanza stupefacente, conservate dentro una busta di plastica abilmente nascosta nell’intercapedine posta tra la finestra della cucina e la parte esterna dell’immobile. La droga è stata sequestrata, mentre lo spacciatore è stato relegato agli arresti domiciliari, così come disposto dal giudice in sede di udienza di convalida;

  • i carabinieri della Stazione di Catania Nesima hanno arrestato il 51enne catanese Lucio Sentina, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica etnea. L’uomo, già condannato dai giudici per associazione di tipo mafioso e detenzione finalizzata allo spaccio di droga, dovrà scontare la pena comminatagli equivalente a 2 anni, 8 mesi e 14 giorni di reclusione. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Catania Bicocca;

  • i carabinieri della Stazione di Paternò hanno arrestato la 52enne Carmela Reitano del posto, in esecuzione di un ordine per l’espiazione di pena detentiva emesso dal Tribunale di Catania. La donna, già condannata dai giudici etnei per furto aggravato, reato commesso ai danni dei negozi Oviesse e Piazza Italia, attivi all’interno del centro commerciale Etnapolis di Belpasso, deve scontare la pena comminatagli equivalente a 2 mesi di reclusione. L’arrestata, assolte le formalità di rito, è stata posta in regime di detenzione domiciliare.

  • la Polizia di Stato ha arrestato D.B.S., 32 anni, per i reati di tentato furto aggravato di autovettura e furto consumato di un cellulare e un’autoradio. Nello specifico, personale dipendente della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P., a seguito di nota diramata via radio dalla Sala Operativa, è giunto in via Cardinale Nava ove era stato segnalato un giovane abbigliato con giubbotto verde intento ad armeggiare su una autovettura monovolume di colore grigio. L’uomo descritto è stato colto nella flagranza del reato di tentato furto aggravato e trovato in possesso di un cacciavite che è stato sequestrato. Altresì, nella borsa a tracolla sono stati rinvenuti un’autoradio e un cellulare, che lui stesso ha dichiarato di aver rubato circa un’ora prima da un’autovettura parcheggiata in via Carrubella dopo averla forzata. Dopo la formalizzazione delle denunce da parte delle vittime, l’uomo è stato arrestato e su disposizione del pubblico ministero di turno immediatamente liberato;

 

  • personale dipendente della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P. ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Catania nei confronti di Andres Felipe Ruiz Ruiz, colombiano di 28 anni, a seguito di richiesta di aggravamento presentata dall’Ufficio. L’uomo, che si trovava sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico ed era stato già condannato in primo grado alla pena di 9 anni di reclusione poiché ritenuto responsabile di vari reati tra cui concorso in rapina, concorso in detenzione di arma da taglio e concorso in tentato omicidio aggravato, era evaso dalla sua abitazione in data 6 gennaio scorso ed era stato arrestato dalle Volanti. La richiesta di aggravamento della pena è stata accolta dall’autorità giudiziaria che ha sostituito la misura degli arresti domiciliari, ritenuta inidonea a soddisfare le esigenze cautelari, con quella più afflittiva della custodia in carcere.