CATANIA – Ecco le operazioni condotte a Catania e provincia dai carabinieri:
- i carabinieri della Stazione di Mascali hanno arrestato, in flagranza, un 33enne di Tortorici (ME) perché ritenuto responsabile di furto aggravato in concorso, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Di buon mattino, intorno alle ore 8, un solerte cittadino aveva avvisato il 112 NUE d’aver notato due individui i quali, dopo essersi aggirati sospettosamente nei pressi di un’abitazione di via Marco Aurelio, ne avevano scavalcato la recinzione esterna. Immediato l’intervento dei militari della locale Stazione che, opportunamente e per cogliere i ladri con le mani nel sacco, sono scesi dall’auto di servizio nei pressi per giungere di soppiatto sull’obiettivo. L’escamotage è andato a buon fine poiché i militari hanno così constatato che era stata forzata una finestra al piano terra e, pertanto, sono penetrati silenziosamente all’interno dell’abitazione dove hanno trovato i due malviventi che stavano facendo incetta di ogni tipo di oggetto prezioso custodito nella camera da letto. Mentre il complice è riuscito a fuggire, il 33enne, abbandonata la refurtiva, ha tentato la fuga ma dinanzi vi si è parato un Maresciallo ancora frequentante il 2° anno del corso triennale presso la Scuola Allievi Marescialli di Firenze, che sta svolgendo il tirocinio pratico alla Stazione di Mascali, il quale, dopo una violenta colluttazione, è riuscito a bloccarlo ed ammanettarlo. L’uomo, che sottoposto a perquisizione è stato trovato in possesso di un coltello di genere vietato, unitamente al suo complice la cui identificazione è tuttora in corso, aveva effettuato un’ora prima circa un preliminare sopralluogo dell’obiettivo da derubare, come verificato dagli impianti di videosorveglianza della zona, salvo poi imbattersi nella solerzia civica di un cittadino che ha tempestivamente avvisato i carabinieri;
- i carabinieri della Stazione di Pedara, coadiuvati dai colleghi del 12° Reggimento “Sicilia” e del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno arrestato un 48enne del posto in flagranza di reato di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La stagione estiva, con il suo riproporsi della periodica espansione abitativa nel centro pedemontano, impone ai militari della locale Stazione un’intensificazione delle attività di contrasto ai reati in materia di droga, con l’attuazione di un’attenta attività info investigativa per l’identificazione dei responsabili. In tale contesto i militari avevano individuato l’uomo quale possibile detentore di droga e, pertanto, in mattinata si sono recati presso la sua abitazione di via Perriera per compiere una perquisizione. Al loro arrivo l’uomo, smaltita una comprensibile “emozione” alla loro visita, ha tentato di fuorviare le loro attenzioni consegnandogli spontaneamente una dose di marijuana prelevata da un pensile della cucina, asserendo che si trattava di un uso personale e che null’altro era detenuto in casa. Tentativo vano perché i militari, supportati anche dal cane antidroga, hanno rinvenuto proprio in quello stesso pensile un bilancino di precisione “sporco” di marijuana mentre, in più punti dell’abitazione, ulteriori 50 grammi circa di marijuana, due piante in vaso di canapa indiana dell’altezza di circa 80 centimetri, nonché, ancora, due dosi della medesima sostanza stupefacente ed il materiale necessario per il confezionamento delle singole dosi;
- i carabinieri della Stazione di Palagonia hanno arrestato due fratelli di 30 e 31 anni, del posto, responsabili di evasione. I militari stavano effettuando un servizio perlustrativo nel centro cittadino quando, transitando in via Duca Degli Abruzzi hanno incrociato i due che, tranquillamente come se nulla fosse, avevano abbandonato gli arresti domiciliari per girovagare tra le vie del paese. In particolare i due, soltanto lo scorso 28 luglio, erano stati arrestati perché beccati in flagranza mentre stavano rubando l’unità esterna di un climatizzatore dall’Istituto Scolastico Comprensivo “Giovanni Blandini”, una metodologia sicuramente poco ortodossa per combattere la calura estiva di questo scorcio d’estate. I fratelli, che a quanto pare sembrano delinquere all’unisono, sono stati pertanto immediatamente bloccati e nuovamente ricondotti agli arresti domiciliari nella loro abitazione in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.