CATANIA – Ecco le operazioni condotte dai carabinieri e dalla Polizia di Stato a Catania e provincia:
- i carabinieri della Tenenza di Misterbianco hanno arrestato il 37enne Agatino Sapuppo (nella foto a sinistra) e il 26enne Emanuele Santangelo (nella foto a destra), entrambi catanesi, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dal Tribunale di Catania. I due, insieme a un altro soggetto, la notte del 1°ottobre 2017, dopo una serata passata in discoteca a Catania, circuirono una giovane donna di 25 anni, conosciuta all’interno del locale, e con la scusa di riaccompagnarla a casa, la condussero a bordo della loro auto in una zona appartata di Misterbianco dove, a turno, la violentarono riprendendo anche con il cellulare alcune fasi degli abusi sessuali. I soggetti, grazie alla denuncia della vittima, furono sottoposti dai carabinieri a fermo di indiziato di delitto. I giudici etnei, ritenendoli colpevoli del reato di violenza sessuale di gruppo, li hanno condannati a 5 anni e 3 mesi di reclusione, che sconteranno nel carcere di Catania Piazza Lanza dove sono stati rinchiusi al termine delle formalità di rito;
- i carabinieri della Stazione di Nesima hanno arrestato nella flagranza il 27enne catanese Umberto Giardinaro, poiché ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. I servizi di pedinamento e osservazione posti in essere dai militari nei confronti del soggetto hanno dato i frutti sperati. Difatti, cogliendo il momento opportuno, i militari hanno fatto irruzione nell’immobile sorprendendo il soggetto a tagliare e dosare la cocaina sopra un banco da “lavoro” dotato della sostanza da taglio (delle pasticche di paracetamolo), un bilancino elettronico di precisione e un comune piatto da tavola, all’interno del quale il pusher trattava la cocaina. Perquisendo l’immobile, i carabinieri hanno trovato e sequestrato: oltre 100 grammi di cocaina pura, circa 50 grammi di marijuana, 2 bilancini elettronici di precisione, nonché 910 euro in contanti. L’arrestato, in attesa della direttissima, è stato trasferito agli arresti domiciliari;
- i carabinieri della Stazione di Pedara hanno arrestato un 47enne del posto, poiché ritenuto responsabile di furto aggravato. Nell’ambito di servizi mirati a porre un argine al sempre più diffuso fenomeno dei furti di acqua potabile, perpetrati anche da persone non economicamente svantaggiate, i militari hanno accertato come l’uomo, titolare di un noto negozio di parrucchiere per donna, avesse creato ad arte un collegamento abusivo tramite un collare in ottone prima dei contatori in modo da prelevare illecitamente l’acqua dalla conduttura pubblica senza alcuna misurazione del consumo effettivo. Grazie anche alla collaborazione dei tecnici dell’ente erogante il servizio, gli operanti hanno altresì appurato come l’impianto abusivo oltre a servire l’abitazione alimentava anche una cisterna di ben 10mila litri di acqua ubicata all’interno della proprietà. L’arrestato, in attesa della direttissima, è stato trasferito agli arresti domiciliari;
- in tempo di pandemia è opportuno limitare gli spostamenti, proprio per evitare l’espansione del contagio. E anche gli agenti del Commissariato San Cristoforo hanno obbedito a questo must: per l’ultima operazione di polizia giudiziaria, infatti, non hanno avuto bisogno di allontanarsi troppo, anzi, sono proprio rimasti lì dove ha sede l’ufficio di Polizia. A cadere nella rete dei poliziotti, infatti, sono stati alcuni residenti del medesimo stabile che ospita il commissariato i quali, con inaudita sfrontatezza, non si sono fatti scrupolo alcuno di allacciarsi abusivamente a forniture idriche ed elettriche, fruendone illegalmente. Tradotte in termini reali, tali azioni assumono il nome di furto aggravato ed è questo il reato che si sono visti contestare i 7 soggetti che si erano allacciati abusivamente alla rete idrica, insieme ai due che avevano attaccato i cavi elettrici direttamente al punto di prelievo (bypassando il contatore) e all’unico, ancora più sfacciato, che con un en plein ha allacciato abusivamente entrambe le utenze, rubando contemporaneamente acqua ed energia elettrica. Tutti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Prezioso è stato l’apporto dei tecnici ENEL e SIDRA che hanno coadiuvato gli agenti nel loro operato e che hanno staccato e sigillato gli allacci abusivi;
- il personale delle Volanti ha denunciato in stato di libertà un individuo di 46 anni per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere. L’uomo, alle ore 1,10, percorreva a forte velocità la via Plebiscito a bordo della sua autovettura ed è stato pertanto fermato e sottoposto a controllo di polizia da una pattuglia di volante impegnata nel servizio di controllo del territorio. Il soggetto, gravato da numerosi precedenti penali, è stato trovato in possesso di un coltello lungo 10 centimetri, nascosto all’interno di un borsello; quindi veniva denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere ed altresì sanzionato amministrativamente per la violazione delle prescrizioni volte al contenimento del rischio epidemiologico in quanto circolava fuori dal proprio comune di residenza e in orario non consentito;
- il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha denunciato in stato di libertà per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale un individuo di 21 anni. L’uomo alle ore 4,25, percorreva la via Garibaldi nella corsia riservata ai mezzi di soccorso e, a seguito dell’alt polizia intimato dagli agenti, continuava la sua marcia tentando di far perdere le tracce. Gli operatori, a seguito di un inseguimento riuscivano a bloccare il giovane in piazza San Cristoforo. Lo stesso è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e sanzionato amministrativamente per la violazione delle prescrizioni volte al contenimento del rischio epidemiologico in quanto circolava in orario non consentito senza una valida motivazione.