CATANIA – Ecco le operazioni condotte a Catania e provincia dalla polizia:
- agenti delle Volanti hanno arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti M.V.A., catanese di 36 anni, pluripregiudicato per analoghi reati. A seguito di un controllo nel sottotetto di uno stabile del quartiere Librino, dove gli operatori avevano notato un via vai sospetto di persone e dove già in passato erano stati bloccati ed arrestati altri pusher, l’uomo è stato trovato in possesso di un involucro contenente 5 grammi di cocaina e di tre dosi di marijuana del peso di 3 grammi, nonché di un bilancino di precisione, di materiale per il confezionamento e della somma di 70 euro ritenuta provento dell’attività illecita. Tutta la droga e il materiale per il suo dosaggio è stato sequestrato; identificato e segnalato in Prefettura anche un acquirente;
- agenti delle Volanti hanno proceduto al controllo di un uomo sospetto nel quartiere San Cristoforo. Il soggetto, residente nella zona di Corso Indipendenza, non ha saputo fornire agli operatori di polizia alcuna valida giustificazione circa la sua presenza in quel luogo e a quell’ora, peraltro in vigenza del “coprifuoco” previsto dalle norme anti-Covid. Pertanto, è stato sottoposto a perquisizione personale che dava esito positivo. Infatti, è stato trovato in possesso di una pistola a salve, in tutto identica a un’arma vera, modificata in quanto priva di tappo rosso.
Per tale ragione l’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria per il relativo reato, previsto dall’art. 5
legge 110/1975, e sanzionato amministrativamente per la violazione della norma anti-pandemia. La pistola è stata sottoposta a sequestro;
- l’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di due cittadini stranieri, entrambi originari della Guinea Conakri, per possesso di documenti falsi idonei all’espatrio. Il primo, D.A., di 21 anni, era stato convocato dall’Ufficio, in quanto aveva spedito una fotocopia del proprio passaporto, chiedendo che il proprio permesso per motivi umanitari fosse convertito in lavoro subordinato, tipologia di permesso per il quale è obbligatorio il possesso del passaporto. Dalla fotocopia erano sorti alcuni dubbi, che hanno condotto l’Ufficio a richiedere l’esibizione del passaporto in originale, che da un primo accertamento con strumenti tecnici, è risultato alterato, in particolare mediante la sostituzione delle pagine contenenti la foto e i dati anagrafici. Gli accertamenti specifici di polizia scientifica hanno confermato la falsificazione materiale. Analogamente un altro guineano S.A., di 19 anni, si è presentato per chiedere la conversione del permesso di soggiorno da minore età a studio, presentando un passaporto, per il quale sono state accertate le medesime modalità di falsificazione. Si rappresenta che nello scorso mese di novembre erano stati effettuati due analoghi arresti a carico di due cittadini maliani per la medesima violazione penale, di cui all’art. 497 bis, norma che prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato. Sono in corso approfondimenti investigativi, considerata la medesima modalità di falsificazione e la circostanza che tutti e quattro gli arrestati appartengono a comunità francofone. Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente, che ha convalidato l’arresto;
- i poliziotti del Commissariato Borgo Ognina hanno denunciato in stato di libertà i pluripregiudicati adraniti R.A. e D.G., per il reato di cui all’art. 76 comma 3 del dlgs.vo. 159/2911, avendo violato la misura di prevenzione irrogata dal Questore di Catania di fare ritorno per un periodo di tre anni nel Comune di Catania in ragione della personalità delinquenziale dei due, abitualmente dediti ad attività delittuose. La coppia, specializzata nello stratagemma della cosiddetta truffa dello specchietto, è stata sorpresa dagli agenti mentre si aggirava, a bordo di un’auto, per le vie del centro cittadino, verosimilmente in cerca di una vittima da truffare. I due malfattori, alla vista della pattuglia, hanno tentato la fuga ma sono stati subito bloccati e sottoposti a un controllo di polizia. All’interno del loro veicolo, ben occultata sotto una sciarpa, è stata notata una chiave meccanica per lo smontaggio degli pneumatici ed un gesso nero, sovente utilizzato per simulare graffi sulla carrozzeria. Pertanto, i due sono stati deferiti all’autorità giudiziaria e, altresì, sanzionati per la violazione delle norme volte al contenimento della pandemia da Covid-19, perché fuori dal loro comune di residenza.