Succede a Catania e provincia: 10 luglio POMERIGGIO

CATANIA – Ecco le operazioni condotte a Catania e provincia nella giornata odierna dai carabinieri:

  • i carabinieri della Squadra Lupi del Nucleo Investigativo del comando provinciale hanno arrestato un 32enne catanese, responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I Lupi avevano “puntato” sul quartiere di Picanello poiché, grazie alla loro opera d’infiltrazione, avevano avuto notizia di un uomo che spacciava cocaina a bordo della propria autovettura Lancia Y. In effetti, al fine di limitare i rischi di essere colti con le mani nel sacco dalle forze dell’ordine, alcuni spacciatori sono soliti acquisirel’ordinazione” dal cliente di turno, quindi, reperita la droga da un nascondiglio, procedere alla consegna mentre si è in movimento e in luoghi sempre diversi. I Lupi si sono quindi appostati nei pressi di un negozio di casalinghi in via Villa Glori e, quindi, hanno bloccato il soggetto per procedere ai necessari accertamenti. Immediatamente l’uomo ha cominciato a manifestare quegli inequivocabili segni di tensione che hanno fornito una parziale certezza ai militari poi prodigatisi nella perquisizione dell’autovettura che, effettuata in via Edmondo De Amicis sotto l’abitazione del soggetto, ha consentito loro di trovare nascosto, all’interno della copertura della leva del cambio, un involucro contenente 10 grammi di cocaina purissima, in pietra ancora da “tagliare”, nonché un bilancino di precisione sporco di polvere bianca e, nella tasca dei pantaloni, la somma di 40 euro ritenuta provento dello spaccio. La ricerca è stata estesa anche all’abitazione dell’interessato ove, nel tentativo di limitare gli ormai inevitabili guai giudiziari, quest’ultimo ha consegnato un ulteriore involucro nascosto in cucina con un piccolo quantitativo di circa mezzo grammo di cocaina. L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo;

 

  • i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Acireale, con il supporto dei colleghi del Nucleo Radiomobile e della Stazione di Aci Sant’Antonio, hanno arrestato un 47enne di Aci Bonaccorsi perché responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficialeNell’ambito delle attività finalizzate a garantire il rispetto delle norme del Codice della Strada i militari, nella tarda serata, avevano predisposto alcuni posti di controllo nei punti nodali del territorio del comune di Aci Bonaccorsi. In particolare però, una pattuglia posta sulla via per Aci Bonaccorsi ha imposto l’alt al conducente di una Fiat Panda, il quale ha dapprima dato l’impressione di ottemperare ma, subito dopo, ha accelerato dandosi alla fuga in direzione di Valverde. Immediatamente è scattato l’inseguimento dei militari al quale hanno partecipato anche gli altri equipaggi che, per il medesimo servizio, già si trovavano nella zona. La folle fuga del conducente della Panda, con grave pericolo per pedoni e veicoli in transito, ha avuto fine nel territorio di Valverde e precisamente in via Delle Ginestre, non prima però che quest’ultimo avesse tentato il tutto per tutto lanciando un involucro dal finestrino del passeggero. I militari lo hanno così bloccato e perquisito, nonché tempestivamente recuperato quella busta che è poi risultata contenere circa 220 grammi di purissima cocaina in pietra. A seguito della perquisizione estesa anche all’abitazione bonaccorsese dell’uomo ed all’annesso garage, i militari hanno ulteriormente trovato la somma di 910 euro ritenuta provento dello spaccio, il materiale utilizzato per il confezionamento delle singole dosi e, infine, ben 155 confezioni di farmaci dopanti per uso umano il cui utilizzo, forse, potrebbe invece avere una destinazione per uso veterinario. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo;

 

  • i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato il 49enne Orazio Cucchiara, del posto, ritenuto responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti. La costante attività info investigativa dei militari li aveva portati a concentrare le loro “attenzioni” nella zona della piazza del Tricolore, nel territorio del comune di Gravina di Catania, dove un uomo di mezza età era stato loro descritto come attivissimo spacciatore, aduso a spacciare la sua “merce” nei pressi di un bar. I preliminari accertamenti e i numerosi servizi di avvistamento hanno svelato ai militari l’identità del pusher in questione che, tra l’altro, era proprio una loro vecchia conoscenza, il 49enne appunto. Quest’ultimo, in particolare, è ritenuto un soggetto molto “attivo” e tra l’altro risulta essere già stato coinvolto, con relativa condanna in appello, nell’attività investigativa connessa all’operazione “Vicerè con la quale la procura etnea aveva delineato l’organigramma dell’organizzazione mafiosa dei Laudani “mussi ì ficurinia”, operante sul territorio dell’intera provincia catanese. Lo stesso inoltre, soltanto lo scorso 21 aprile, era già stato arrestato dai militari di Tremestieri Etneo nella flagranza del reato di spaccio di droga. Evidentemente però la sua “dedizione al lavoro” lo ha portato nuovamente a cadere tra le braccia dei militari, era stato infatti notato parlare brevemente con alcuni giovani ritenuti essere acquirenti di sostanze stupefacenti con i quali, dopo aver prelevato qualcosa da un vaso ornamentale, effettuava un veloce scambio. Acquisito così ragionevole riscontro alle loro ipotesi, i militari hanno atteso l’ulteriore cessione di droga effettuata con il passeggero di una Mercedes che, poi bloccato più lontano da un’altra pattuglia, è stato trovato in possesso della cocaina appena acquistata. Il 49enne pertanto, bloccato e perquisito, è stato trovato in possesso di 11 dosi di cocaina e della somma di 170 euro, ritenuta provento dello spaccio, mentre all’interno del suo scooter e nel nascondiglio celato all’interno del vaso ornamentale i militari hanno trovato ulteriori 10 dosi di marijuana. Dopo le formalità di rito il 49enne è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.