Strade in Sicilia e manutenzione infrastrutture, prospettive future

CATANIA – Strade a scorrimento veloce in Sicilia, un argomento di importanza primaria e da sempre sulla bocca di tutti, sin dai primi anni del dopoguerra. Ciò per svariati motivi, come la speranza di sviluppo economico e soprattutto la facilitazione degli spostamenti da una città all’altra. Negli ultimi anni nella nostra isola abbiamo assistito a un incremento delle strade a scorrimento veloce, come il completamento della A20 Messina-Palermo nel 2004, il prolungamento della futura tratta dell’autostrada A18 Siracusa-Gela fino a Rosolini nel 2008, la nascita della tratta Catania-Siracusa l’anno seguente, a cui si aggiungono altre strade di raccordo tra i centri abitati e le autostrade, come l’asse attrezzato di Catania aperto nel 2010, e alcune opere di restyling in diverse strade, come l’apertura di nuovi svincoli.

Oltre a ciò però permangono diverse problematiche tra cui il mancato completamento delle strade già esistenti, come la Siracusa-Gela che ha visto slittare il suo prolungamento fino a Modica, eventi, sia naturali che artificiali, che stravolgono il naturale percorso di una importante arteria, come il crollo del viadotto Himera e la frana sull’A18 Messina-Catania nel tratto corrispondente a Letojanni, che ha impedito la circolazione sulla carreggiata in direzione Catania, nel 2015, e la mancanza in alcuni luoghi di adeguati servizi e manutenzione, come gallerie non illuminate o altri viadotti a rischio crollo.

A questo proposito abbiamo sentito Rosario Faraci, presidente del Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) che ha fatto il punto della situazione in merito ai cantieri già esistenti, a quelli che nasceranno e agli interventi che verranno effettuati in futuro, a cominciare proprio dall’area autostradale interessata dalla frana di Letojanni. “La competenza sulla frana verificatasi durante il nubifragio dell’ottobre 2015 è in capo alla Protezione Civile Regionale – commenta -. Noi abbiamo dato la nostra collaborazione operativa sin da subito. La Protezione Civile lo scorso 20 aprile ha espletato la procedura negoziata per affidare le indagini, da svolgersi entro 30 giorni, propedeutiche ai lavori. Nei successivi 90 giorni il progetto dei lavori dovrà essere reso esecutivo per ottenere in linea tecnica le approvazioni. I costi sono già stati quantificati in 4 milioni a carico del Dipartimento Nazionale Protezione Civile ed in 6 milioni a carico nostro. I nostri uffici tecnici, da tempo, hanno comunque immaginato un possibile piano di interventi per ripristinare i luoghi, come la costruzione di una galleria artificiale e un muro di gradoni per contenere il costone”.

Sullo stato dei lavori per il completamento della Siracusa-Gela, che solo a consegna avvenuta vedranno l’attivazione definitiva dei caselli, e sulla manutenzione al fine di evitare altri eventi pericolosi come quelli già avvenuti puntualizza: “L’autostrada Siracusa-Gela è necessaria e fondamentale per la viabilità dell’area geografica e per sostenere economia e sviluppo. I lavori dei Lotti 6-7-8, fino a Modica quindi, sono in corso, stanno procedendo secondo cronoprogramma, quindi entro i prossimi tre anni, e sono monitorati costantemente dai nostri uffici tecnici. Nel frattempo stiamo percorrendo tutti i necessari passaggi per il conseguimento di quelle azioni indispensabili al completamento del tracciato autostradale fino a Gela, che sono circa 84 km. Su questa infrastruttura, infatti, c’è il massimo impegno del governo Crocetta e il sostegno delle istituzioni del territorio e dell’intera comunità anche, e soprattutto, per il reperimento dei fondi che ammontano a oltre 2 miliardi di euro per i lotti da 9 a 16 (Scicli, Ermino, Ragusa, S.Croce Camerina, Comiso, Vittoria, Dirillo e Gela est). Per quanto riguarda viadotti e gallerie partiamo dal fatto che il tracciato della Messina-Palermo, Messina-Catania e il tratto in esercizio della Siracusa-Gela sono monitorati dai nostri uffici tecnici. I lavori di manutenzione sono inseriti in un piano ‘triennale’ e in uno ‘annuale’. Progettazioni, selezione delle imprese esecutrici e controlli sono attuati secondo la vigente normativa e le direttive dell’Anticorruzione. I costi annuali, pari a milioni di euro, sono sostenuti da noi con gli incassi da pedaggio che rappresentano l’unica nostra fonte d’entrata di bilancio”.

infine riguardo alla probabile fusione con l’Anas Faraci si mostra piuttosto favorevole, tenendo sempre conto degli obiettivi primari da raggiungere necessari per lo sviluppo economico e infrastrutturale della nostra isola. “Occorre puntare al completamento dell’anello autostradale in Sicilia – conclude -. Per questo importante disegno è opportuno e necessario dare vita a un unico soggetto gestionale coinvolgendo entrambi gli enti e mettendo insieme le rispettive tratte autostradali. L’obiettivo di una sola regia operativa è quello di assicurare una gestione efficiente e agile, una spesa programmata, investimenti adeguati, in grado di intervenire nei lavori e nelle manutenzioni con immediatezza e in maniera incisiva. Ritengo che questo progetto possa essere una soluzione concreta per voltare pagina. Nell’immediato le tratte autostradali gestite da questo soggetto dovrebbero essere Messina-Palermo, Messina-Catania, Siracusa-Gela in costruzione, Palermo-Catania, Palermo-Mazara del Vallo, Alcamo-Trapani, Catania Siracusa e tangenziale di Catania”.

Giuliano Spina

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