Spiava le assistenti in bagno, condannato commercialista catanese

Spiava le assistenti in bagno, condannato commercialista catanese

CATANIA – Spiava le sue assistenti con una penna con telecamera piazzata nei bagni del suo studio. Questa l’accusa per la quale il commercialista catanese, Vincenzo La Rosa, dovrà scontare un anno di reclusione, pena sospesa, e pagare una provvisionale di 1.500 euro a ciascuna delle sei vittime che si sono costituite parte civile nel processo rappresentate dagli avvocati Francesco Antille, Luca Mirone e Maria Platania.

È questa la sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Catania nei confronti del professionista denunciato da sei delle nove assistenti del suo studio. Il legale di La Rosa, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.

Il commercialista, che si era detto innocente ed assolutamente estraneo a tutta la vicenda, ha spiegato, a chi lo interrogava, che il giorno in cui venne trovata la penna-telecamera nei bagni del suo studio, lui era fuori zona per un convegno. Dai controlli effettuati sul computer del professionista, la polizia non ha trovato il software dell’applicazione per l’utilizzo della penna-telecamera.

Il pm aveva chiesto per lui  la condanna a 4 anni di reclusione e 300 euro di multa per “interferenze illecite nella vita privata”, aggravata dall’abuso di relazioni d’ufficio.