Sottraeva denaro ai clienti che assisteva: avvocato catanese ai domiciliari

Sottraeva denaro ai clienti che assisteva: avvocato catanese ai domiciliari

CATANIA – Su disposizione della procura di Catania, i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari e di sequestro preventivo di beni, emesso dal gip del tribunale etneo, nei confronti di un avvocato catanese, C.F.G., 49 anni, per reati di truffa aggravata e autoriciclaggio.

Il provvedimento è il risultato delle investigazioni svolte dai finanzieri del gruppo di Catania, nell’ambito delle quali il professionista è risultato essere l’ideatore di un complesso sistema fraudolento attraverso il quale, nel periodo dal 2014 al 2017, ha sottratto ingenti somme di denaro ai propri clienti, assistiti nell’ambito di cause intentate in materia di lavoro per irregolare licenziamento.

L’analisi dei numerosi conti correnti riconducibili all’arrestato e ai suoi familiari e delle dichiarazioni delle diverse parti offese (i clienti raggirati) e di altre persone coinvolte nei fatti hanno consentito di verificare che l’avvocato, una volta ottenuto il riconoscimento dell’indennizzo in favore dei propri assistiti:

  • provvedeva a richiedere, agli istituti di credito della società soccombente, l’emissione di uno o più assegni con beneficiari i suoi clienti che egli stesso, nonostante la clausola di non trasferibilità presente su tali titoli, riscuoteva illecitamente in banca;
  • decidendo in maniera del tutto arbitraria quale fosse la quota di sua spettanza, tratteneva una parte dell’importo riscosso per sé, facendo emettere, solo per una parte dell’indennizzo spettante, ulteriori titoli non trasferibili a favore dei suoi clienti. Questi, completamente ignari del raggiro realizzato dal professionista, venivano pertanto frodati: infatti essi pensavano di ricevere l’intero importo a loro riconosciuto a seguito della causa intentata.

Il sistema fraudolento si concludeva con la destinazione delle provviste di cui si era illecitamente appropriato, per farne perdere le tracce, a favore di conti correnti non riconducibili al professionista, per esempio conti intestati a suoi familiari o con l’investimento delle somme nell’acquisto di strumenti finanziari.

A causa della sua condotta, il professionista è indagato per il reato di autoriciclaggio aggravato.

Le fiamme gialle etnee hanno ricostruito per l’intero periodo oggetto di indagine movimentazioni bancarie illecite per oltre 750mila euro, importo per il quale, in esecuzione del provvedimento del tribunale di Catania, sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni e disponibilità finanziarie di valore corrispondente riconducibili al professionista indagato.

Immagine di repertorio