Cronaca

Sorpresi a Monte Po con cardellini in gabbia, due denunce

CATANIA – I militari dell’Arma hanno posto sotto la lente d’ingrandimento il fenomeno del traffico di specie protette, spesso collegato anche ad altri gravi reati quali le scommesse clandestine e il bracconaggio, motivo per cui specie animali che vivono libere in natura, vengono catturate e vendute sul “mercato nero”.

In tale contesto si inserisce l’operazione messa in atto dal Nucleo Radiomobile dei carabinieri di Catania, in servizio perlustrativo nella zona alta della città.

I controlli nel quartiere Monte Po

Nell’ambito di una più ampia attività info-investigativa nel quartiere Monte Po, i carabinieri si sono accorti che una Opel Corsa, con due persone a bordo, alla vista del mezzo militare ha tentato di allontanarsi a fari spenti.

Insospettiti, i militari hanno raggiunto e bloccato il veicolo, procedendo a un controllo sia degli occupanti che del mezzo. I carabinieri hanno quindi scoperto che dietro il sedile del guidatore c’era una gabbia per uccellini, parzialmente nascosta da una busta. Nel frangente, l’autista visibilmente ansioso ha cercato di sminuire quel ritrovamento, dicendo ai militari che la voliera era vuota, ma i carabinieri hanno comunque voluto accertarsi di cosa ci fosse all’interno.

La scoperta dei cardellini

Estratta quindi la gabbia dalla busta, è stato svelato un piccolo cardellino. L’ispezione è stata poi estesa anche al porta bagagli, nel quale sono state ritrovate altre 3 gabbie, con rinchiusi dentro 2 cardellini e una specie di uccello chiamata lucherino.

Nell’auto vi erano anche reti, paletti e tutto il materiale necessario per la cattura di frodo degli uccellini, che avviene ponendo al centro della rete una gabbia contenente un cardellino femmina, il quale fa da esca e attrae i volatili liberi maschi. Questi ultimi, una volta che raggiungono la femmina, vengono catturati con la rete. In effetti, il cardellino custodito al caldo dell’abitacolo era appunto la femmina.

È quindi scattata la denuncia per divieto di uccellagione, detenzione di reti da uccellagione e detenzione fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato. Tutto il materiale adoperato per la cattura è stato sequestrato. I volatili, invece hanno riacquistato la loro libertà e sono subito stati liberati, per non prolungare i maltrattamenti.

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