CATANIA – Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha arrestato Gaetano Barra, 61 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 26 ottobre 2017 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, in quanto ritenuto responsabile di omicidio commesso ai danni della moglie Maria Visalli, 71 anni, con l’aggravante di avere commesso il fatto approfittando della minorata difesa della donna e per essere stato commesso con abuso delle relazioni domestiche.
La misura cautelare riassume gli esiti delle indagini, anche di tipo tecnico, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania e condotte dalla Squadra Mobile – sezione reati contro la persona – che hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico del 61enne, emersi dalla relazione dei medici legali, dalle dichiarazioni rese dall’arrestato e dalla sorella nell’immediatezza dei fatti, e dagli esiti delle intercettazioni, evidenziando come la donna sia morta per soffocamento procurato con l’interposizione di un mezzo soffice.
Il 13 agosto, alle ore 14 circa, la centrale operativa del 118 di Catania aveva ricevuto una richiesta di intervento nell’abitazione dei coniugi in via Balduino. Giunti sul posto, gli operatori sanitari avevano trovato il corpo della 71enne privo di vita e avevano appurato che il decesso era intervenuto nelle precedenti 6 – 8 ore, imputando la morte a cause naturali.
Il marito della defunta interrogato per sommarie informazioni dal personale della Polizia di Stato aveva dichiarato che la moglie si era sentita male nel corso della sera precedente e aveva la temperatura corporea particolarmente alta. A fronte di ciò, il 61enne aveva provato a somministrarle dei farmaci, ma la moglie non riusciva ad assumerli a causa di difficoltà nella deglutizione; inoltre non sembrava respirare e rigurgitava liquido di colore scuro.
L’arrestato si era addormentato fino all’indomani, quando alle ore 6 circa, resosi conto delle condizioni della moglie, che sembrava non respirare più, aveva deciso comunque di proseguire a dormire. Solo verso le 13,30 si era risvegliato e aveva contattato la sorella per riferirle la situazione.
La donna aveva riferito di essere stata raggiunta telefonicamente dal fratello intorno alle ore 14 del 13 agosto e apprese le condizioni della cognata aveva deciso di allertare il 118 che era poi giunto sul posto.
Il 61enne aveva dichiarato inoltre di non aver provveduto a chiamare i soccorsi in quanto si era stancato per un lungo periodo di assistenza alla moglie, di cui si era dovuto prendere carico da solo.
Alla luce delle anomalie rilevate dagli investigatori della squadra mobile, il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Catania ha deciso di disporre l’autopsia sul cadavere e ha conferito l’incarico ai medici legali i quali hanno attestato che la morte avrebbe potuto essere imputabile ad una compressione della regione cervicale e toracica, effettuata verosimilmente con interposizione di un mezzo soffice (lenzuola, coperte, cuscino).
I servizi di intercettazione, sebbene non hanno consentito di acquisire elementi palesemente dimostrativi delle responsabilità dell’uomo, tuttavia hanno evidenziato come l’arrestato abbia provato a costruire una versione dei fatti a propria discolpa, nel tentativo di fornire una spiegazione alla sua anomala condotta.
Espletate le formalità di rito, il 61enne è stato condotto nel carcere di piazza Lanza a disposizione dell’autorità giudiziaria.