CATANIA – C’è aria di fermento tra i 28 precari del Teatro Massimo Bellini. Ieri sera è stato approvato il bilancio dell’Ente e adesso i lavoratori insieme al sindacato dello Snalv aspettano da parte del Consiglio di amministrazione risposte immediate riguardo la loro vertenza. Le maestranze del Bellini (falegnami, pittori, usceri, adetti all’antincendio) da mesi protestano per un diritto acquisito: un contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo vent’anni di precariato.
“Con il bilancio approvato qualcosa adesso si può fare. – dice uno dei lavoratori – La situazione resta drammatica visto che al momento stiamo lavorando a singhiozzo e non tutte le 28 unità. Molti dei nostri colleghi sono a casa, senza alcun reddito da più di 6 mesi. Una situazione insostenibile”.
Ad intervenire con una nota anche Antonio Santonocito, segretario Snalv Confsal. “Ci aspettiamo che il Cda stipuli dei contratti a termine per il proseguimento delle opere in calendario”.
Per il sindacalista i lavoratori del Teatro sono necessari per lo svolgimento degli spettacoli. Proprio per questo Antonio Santonocito chiede al Cda di stipulare almeno dei contratti a tempo determinato con queste maestranze, pur rimanendo in attesa dello sblocco definitivo della situazione da parte della Regione che rimane sempre il nodo centrale della vertenza.
“Si devono dare risposte immediate – continua il segretario regionale Snalv Confsal – ci auguriamo quindi che il nuovo assessore al Turismo Cleo Li Calzi faccia qualcosa di concreto e per questo invitiamo chi di competenza a fare pressione insieme allo Snalv. Intanto il Cda assuma le maestranze per poi comunicare il provvedimento alla Regione. Con il bilancio approvato è possibile e lo auspichiamo”.