Smaltimento illecito di rifiuti a rischio infettivo derivati da soccorso migranti: sequestro nave Aquarius, 24 indagati

CATANIA – All’esito di articolate indagini, su delega della Procura Distrettuale, i Finanzieri del comando provinciale di Catania e della Sezione Operativa Navale di Catania, unitamente al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO), hanno proceduto all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per un importo complessivo pari a circa 460mila euro corrispondente al profitto accertato rispetto ai delitti contestati “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” nei confronti sia degli agenti marittimi, Gianino Francesco e Romeo Giovanni Ivan, sia delle ONG “Medici senza frontiere – Operational Centre Belgium – Missione Italia”, “Medici senza frontiere – Operational Centre Amsterdam”, sia infine di appartenenti a vario titolo a tali enti.

Contestualmente sono stati notificati dalla Guardia di Finanza, unitamente al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile della Questura di Catania, che hanno svolto lunghe e complesse indagini con servizi tecnici anche su bersagli telematici, avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 24 indagati.

Il decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di denaro, che era stato disposto d’urgenza dalla Procura etnea ed eseguito su somme in contanti trovate nei conti correnti di alcuni indagati incluse le due ONG, è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Catania, il quale ha anche disposto il sequestro preventivo della nave ONG “Aquarius” attualmente ormeggiata a Marsiglia in Francia, così come disposto.

I soggetti coinvolti, a vario titolo, risultano aver sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto delittuoso di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo delle navi ONG Vos Prudence (da marzo 2017 a luglio 2017) e Aquarius (dal gennaio 2017 al maggio 2018) e conferiti in modo indifferenziato, insieme con i rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco di migranti nei porti di Catania, Augusta (SR), Pozzallo (RG), Trapani, Messina, Palermo e in altri porti italiani.

Tra gli indagati, destinatari del provvedimento cautelare di sequestro, figurano:

  • Francesco Gianino, 50enne, titolare dell’impresa individuale “Mediterranean Shipping Agency” (M.S.A.) con sede ad Augusta (SR), agente marittimo intermediario, tra l’altro, dei rapporti commerciali tra l’ONG “Medici Senza Frontiere” – per l’operatività delle navi Vos Prudence e Aquarius – e le imprese incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo operanti in vari porti d’Italia;
  • Giovanni Ivan Romeo, 40enne, rappresentante legale della “Romeo Shipping Agency S.r.l.”, quale sub-agente della M.S.A. di Gianino, che ha curato, tramite la società cooperativa catanese “La Portuale II”, il conferimento dei rifiuti delle navi Aquarius e Vos Prudence in occasione di ogni sbarco di migranti e scalo tecnico nel porto di Catania;
  • l’ONG “Medici senza frontiere” (M.S.F.), quale produttrice dei rifiuti oggetto del traffico illecito, con riferimento: al Centro Operativo di Amsterdam (O.C.A.) per quanto concerne l’operatività della nave AQUARIUS; al Centro Operativo di Bruxelles (O.C.B.) – Missione Italia, che ha gestito e finanziato le attività di soccorso prestate dalla nave Vos Prudence sino al mese di ottobre 2017.

Questi centri operativi hanno personalità giuridica e autonomia organizzativa e rispondono ai sensi del D.Lgs. 231/2001 (Responsabilità amministrativa degli enti) per il delitto di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” commesso a loro vantaggio dai seguenti soggetti:

  • relativamente alla nave Vos Prudence (per il periodo marzo – luglio 2017): – Michele Trainiti, 43enne, vice capo missione Italia di M.S.F. Belgio – O.C.B. (Operational Center Bruxelles) e responsabile della missione S.A.R. della Vos Prudence; Cristina Lomi, 40enne, vice coordinatrice nazionale addetta all’approvvigionamento della Missione Italia di M.S.F. Belgio – O.C.B.; Marco Ottaviano, 37enne, Logbase e Liaison Officer M.S.F. – O.C.B.;
  • relativamente alle attività della nave Aquarius (per il periodo gennaio 2017 – maggio 2018): – Evgenii Talanin, russo, 56enne, comandante della nave Aquarius; Oleksandr Yurchenko, ucraino, 45enne, primo Ufficiale di coperta; Aloys Vimard, francese, 29enne, e Marcella Kraaij, olandese, 50enne, entrambi coordinatori del progetto S.A.R. AQUARIUS di M.S.F. Olanda – O.C.A. (Operational Center Amsterdam); Joachim Tisch, tedesco, 46enne, coordinatore logistico del progetto S.A.R. dell’AQUARIUS e della missione in Libia di M.S.F. Olanda – O.C.A.; Martinus Taminiau, olandese, 56enne, delegato alla logistica a bordo dell’AQUARIUS; Nicholas Romaniuk, britannico 23enne, coordinatore di progetto S.A.R. a bordo della nave AQUARIUS.

 

Nello specifico, gli indagati qualificavano, conferivano e smaltivano fraudolentemente, in modo indifferenziato, i rifiuti derivati dall’attività di salvataggio in mare, eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva.

Dalle indagini è emerso la consapevolezza da parte degli indagati della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti, in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio, come è saltato fuori tra l’altro anche dai S.A.R. Report Rescues in relazione alle condizioni sanitarie dei migranti assistiti a bordo dell’Aquarius (dove si segnalano frequenti casi di scabbia, HIV, infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi, meningite).

L’illecita attività di smaltimento dei rifiuti pericolosi è stata accertata con riguardo a 37 sbarchi dell’Aquarius e 7 sbarchi della nave Vos Prudence, per un quantitativo complessivo di circa 24mila chilogrammi di rifiuti pericolosi, con il conseguimento di un indebito risparmio di costi per la ONG pari al profitto sequestrato di circa 460mila euro.

In particolare, per ogni sbarco e scalo tecnico il comandante della nave trasmette alle autorità marittime e all’agenzia marittima raccomandataria – 24 ore prima dell’approdo – un modulo di notifica con l’indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti da conferire; in ragione della tipologia dei rifiuti da sbarcare, il gestore dell’impianto portuale organizza il servizio di raccolta. Al termine delle operazioni, l’operatore ecologico consegna al Comandante o suo preposto il “buono di servizio giornaliero”, valido come ricevuta di effettiva consegna della tipologia e dei quantitativi di rifiuti dichiarati. La ditta portuale concessionaria del servizio di smaltimento prende in carica i rifiuti (registro di carico e scarico); durante il trasporto in discarica i rifiuti sono accompagnati dal formulario di identificazione rifiuti (F.I.R.).

Dalle indagini è risulatato che in occasione di tutti gli sbarchi lo smaltimento dei rifiuti era realizzato per il tramite della M.S.A. di Gianino che nei porti diversi da Augusta si avvaleva di propri sub-agenti, senza mai dichiarare la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo derivanti dagli scarti degli alimenti e dagli indumenti indossati dai migranti. Infatti, nel periodo gennaio 2017 – maggio 2018 sono stati rilevati 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, AIDS e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati.

L’accordo criminoso concluso tra gli appartenenti alle ONG e l’agenzia marittima di Francesco Gianino ha consentito, da un lato alle stesse ONG di realizzare notevoli risparmi di spesa per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, dall’altro all’uomo di offrire un servizio di smaltimento a prezzi concorrenziali grazie al quale triplicava il suo giro d’affari passato dai 45mila euro del 2014 ai 140mila euro del 2016.

Altrettanto determinante è risultato il contributo di Giovanni Ivan Romeo che, attraverso la sua società (Romeo Shipping s.r.l.), si è occupato a Catania, per conto della MSA di Gianino, della intermediazione al ritiro dei rifiuti di bordo tra i comandanti delle navi Vos Prudence e Aquarius e la società cooperativa “La Portuale II” – amministrata dal padre Mario ROMEO – aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti all’interno del porto di Catania.

Al fine di riscontrare il già grave quadro indiziario, le Fiamme Gialle etnee, in data 10 maggio 2018, al termine dello sbarco di 105 migranti dall’Aquarius, hanno verificato e sequestrato il carico di rifiuti appena trasbordato dalla nave e trasportato da un autocarro compattatore diretto nel deposito della società cooperativa “La Portuale II”.

In tale circostanza si è accertato che tra i 15 metri cubi di rifiuti dichiarati dal comandante dell’Aquarius quali rifiuti alimentari e speciali indifferenziati (carta e plastica), erano presenti 2 metri cubi (80 kg) di rifiuti pericolosi a rischio infettivo consistenti in indumenti dismessi dai migranti potenzialmente contaminati da virus e altri agenti patogeni, e rifiuti sanitari a rischio infettivo derivanti dall’attività di assistenza medico-sanitaria prestata a bordo ai migranti.