CATANIA – Dopo la rottura delle trattative con la Sirti e lo sciopero di martedì, che ha visto una massiccia partecipazione anche nella sede di Belpasso, le segreterie catanesi di Fim Cisl-Fiom Cgil-Uilm Uil ribadiscono la “forte preoccupazione per gli scenari prospettati dal piano aziendale”.
“Nelle assemblee – sottolineano le organizzazioni sindacali – i lavoratori catanesi hanno respinto quel piano che prevede il restringimento della platea interessata dal Contratto di solidarietà e l’aumento delle percentuali di riduzione salariale fino a un picco massimo individuale del 50 per cento, oltre alla riduzione del buono pasto da 13,50 a 8 euro”.
“Da un lato – aggiungono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – si chiedono ulteriori sacrifici alle lavoratrici e ai lavoratori e dall’altro, l’azienda tratta acquisizioni di società che operano nel campo delle installazioni. Un paradosso. Ricordiamo, inoltre, che il piano sociale iniziato nel 2019 fissava principi cardini per il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali, che oggi vengono messi in discussione”.
Le tre organizzazioni di categoria concludono: “Per i lavoratori, già in grande difficoltà dopo un anno di contratto di solidarietà, si profila un peggioramento della loro condizione a causa delle proposte irricevibili, avanzate dai vertici della Sirti. Per queste ragioni, oltre allo sciopero di martedì, le segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm hanno unitariamente richiesto con urgenza un incontro al Mise. Servirà a verificare lo stato della vertenza, attualmente in stallo”.
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