CATANIA – Cambio di rotta e maggiori garanzie per i lavoratori. È questo quello che emerge nel nuovo contratto nazionale quadriennale per i lavoratori delle industrie alimentari.
Ogni dipendente avrà un aumento di 105 euro e una flessibilità lavorativa tra le 72 e le 88 ore annue, oltre che una maggiore influenza sul telelavoro e sulle iniziative aziendali. Un buon risultato, almeno secondo il punto di vista dei sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: “La partecipazione dei lavoratori alle dinamiche di impresa – spiega il commissario nazionale Fai, Luigi Sbarra – rappresenta un vero successo, perché permette di rilanciare l’innovazione, la produttività e la concorrenza dei dipendenti”.
E, ancora, una novità sarà rappresentata dalla creazione di un fondo specifico che interviene a sostegno dei lavoratori che perdono l’occupazione a due anni dal pensionamento e di quelli che vogliono modificare il contratto da full time a part-time: “L’accordo lavorativo subisce una modifica importantissima – dicono i sindacati -. Diventa più inclusivo e dà garanzie a tutti, indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro. E, inoltre, rappresenta un punto di incontro, rappresentando la voglia di rilanciare l’economia nel nostro paese”.
Un cambio di rotta, in cui sembra emergere l’importanza del potere d’acquisto. Aumentare i consumi e la domanda rappresenta, infatti, un trampolino di lancio.