SIAP Catania: “Città di notte poco controllata”

CATANIA – Quando il gatto non c’è i topi ballano.

Si potrebbe riassumere così la vicenda che, in questi giorni, ha reso molto più frequenti le attività criminali notturne. Eh si, perchè, stando al comunicato stampa del SIAP Catania (Sindacato Italiano Appartenenti alla Polizia), pare che i turni mattutini della polizia, siano ben più coperti rispetto a quelli notturni, rendendo, appunto, alcune zone della città, il parco giochi preferito per i delinquenti catanesi e non.

“Le “spaccate” notturne – si legge nel comunicato – impongono serie riflessioni sulle metodologie adottate dai delinquenti che, evidentemente, durante il giorno sono sempre catturati dalle forze dell’ordine. Purtroppo i limiti del piano coordinato tra polizia e carabinieri, si evidenziano negativamente di notte, quando in città operano solo gazzelle e volanti“.

Ad essere sotto la lente d’ingrandimento del sindacato della polizia, sarebbe proprio il “piano coordinato di controllo del territorio” che, a quanto pare, non prevede un’equa distribuzione delle forze dell’ordine, non solo tra mattina e sera, ma anche nelle varie zone della città, lasciando così libero spazio ai criminali.

La soluzione proposta dal sindacato è di quelle più ovvie: distribuzione equa del personale.

Gli episodi della scorsa notte – continua il segretario SIAP, Tommaso Vendemmia – che sono accaduti in zona sud, mentre le volanti operavano a nord, devono far riflettere circa le zone da dividere tra i carabinieri e la polizia. Noi riteniamo che, in attesa di implementazione di uomini e mezzi, gli equipaggi impegnati devono essere impiegati con uguale numero nelle zone assegnate, altrimenti, immancabilmente, larghe fette di territorio rimarranno incustodite“.

Inoltre, a limitare la possibilità di intervento, oltre al basso numero di militari “notturni”, c’è anche l’impossibilità data dal “comando” di sconfinare oltre le zone assegnate.

Considerate le carenze di uomini e mezzi, sarebbe auspicabile per il cittadino che sia dato il permesso agli equipaggi delle due forze di polizia, qualora il numero per zona sia meno di sei pattuglie, di ‘sconfinare’ equilibrando la carenza momentanea“.

Rimarcando più volte la speranza che il questore Marcello Cardona possa porre rimedio a questa insensata “distribuzione” delle forze dell’ordine, il Siap conclude la lettera con un’ultima stoccata, affermando che “rimane la perplessità su come le spaccate che provocano frastuoni importanti, non siano segnalati ai numeri di emergenza dai cittadini, ma è anche grave sentire il cittadino dire: io ho chiamato ma non è venuto nessuno“.

Giuseppe Correnti

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