CATANIA – Domandare è lecito, rispondere è cortesia si direbbe: in questo frangente però, rispondere sarebbe d’obbligo. Necessita chiarezza, coerenza e c’è soprattutto tanto stupore per la decisione presa da parte dell’amministrazione Bianco per aver autorizzato lo sparo di botti ogni domenica di gennaio alla villa Pacini, in occasione delle tradizionali feste di Sant’Agata.
Catania Bene Comune non ci sta e a Newsicilia è intervenuto Matteo Iannitti, esponente del movimento: “È una situazione che non può essere riassunta con delle semplici parole, noi di Catania Bene Comune appoggiamo e difendiamo gli appelli degli ultimi anni di Croce Rossa, ambientalisti e animalisti che dicono no ai botti per le festività locali, religiose e quant’altro”.
“Il sindaco – ha proseguito Iannitti – il 28 dicembre, a difesa di ambiente e animali domestici, ha emesso un’ordinanza che vietava di sparare i botti per le festività di Capodanno, dal 30 dicembre fino al 7 gennaio. Noi non abbiamo mai chiesto un’ordinanza ma una campagna di sensibilizzazione al fine di limitare questi fuochi. Quello che il Comune ha però adottato non ha per niente funzionato, visto che Catania è risultata la città con il maggior numero di feriti per i fuochi di Capodanno”.
La cosa che però è ritenuta insensata è aver autorizzato l’8 gennaio scorso, a sole 24 ore dal termine della precedente ordinanza, i botti per le festività agatine ogni domenica di questo mese: “Noi chiediamo che, più che altro per una questione di coerenza, i fuochi vengano limitati solo ai giorni di festività piuttosto che ogni domenica e che venga rimossa l’autorizzazione. Non chiediamo assolutamente di sospendere i fuochi, la festa di Sant’Agata è un classico catanese ed è giusto che questi vengano sparati la sera del 3 febbraio, in piazza Palestro o in piazza Borgo: riteniamo che i momenti tradizionali della festa possano essere privi di botti e anche più spettacolari”.
Infine, Iannitti ci ha dato delle delucidazioni in merito ai costi dei botti: “In alcuni comuni d’Italia, soprattutto a Torino, gli spettacoli pirotecnici sono stati fatti con altri fuochi che hanno provocato meno danni. Perché non adoperare questo metodo anche qui? Oltre al danno che provocano, abbiamo anche la beffa: questi botti li paghiamo noi, spendiamo risorse che potrebbero essere investite in altri modi, ad esempio per l’incentivazione di percorsi turistici in questo periodo di festa. Chiediamo che il Comune ci ripensi e che sia quanto più coerente possibile” ha concluso.
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