Sessanta coltellate per uccidere Veronica… senza pietà

CATANIA – Una coltellata e ancora un’altra e un’altra ancora fino a sessanta. Ha continuato a sfregiare il suo corpo anche quando Veronica era già morta.

Una rabbia inaudita cumulata nel tempo e sfogata tutta nel giro di pochi istanti, quelli sufficienti per non lasciarle scampo. Così è morta la ragazza di Belpasso, dal sorriso esuberante e dalla grande voglia di vivere che domenica sera era andata in via Tezzano con la sua Peugeot 107 sotto casa dell’ex fidanzato, Gora Mbengue, per incontrarlo dopo che lui le aveva detto che era l’ultima sera che si sarebbero visti in quanto sarebbe tornato in Senegal.

Ieri la terribile verità è uscita fuori dall’autopsia eseguita dal medico legale su richiesta della Procura della Repubblica. Gora, per sessanta volte l’ha colpita con quel coltellaccio che si era portato da casa proprio nell’intento di ammazzarla a un suo diniego e lo ha fatto con violenza. “Se stasera mi dice no la uccido”, l’assassino, durante l’interrogatorio, ha raccontato di aver pensato questo prima di incontrare Veronica. Detto-Fatto.

I due si incontrano… lei che rifiuta le avances… Gora che tira fuori il coltello e la uccide.

Domani alle 11 verranno celebrati i funerali della giovane donna nella chiesa di Madre di Belpasso e in quest’occasione verrà proclamato il lutto cittadino.