Sei anni di abusi sessuali verso la collega: sospeso il direttore sanitario dell’Asp di Catania

Sei anni di abusi sessuali verso la collega: sospeso il direttore sanitario dell’Asp di Catania

CATANIA – Un medico 63enne, Giuseppe Reina, attuale direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, è stato sospeso dall’incarico. Il provvedimento è scaturito da alcune indagini per violenza sessuale a suo carico.

Sospeso per violenza sessuale Giuseppe Reina, ex primario ospedaliero catanese

Secondo l’accusa l’uomo, all’epoca dei fatti primario di un reparto nell’ospedale di Paternò, avrebbe tenuto “comportamenti espliciti finalizzati a ottenere prestazioni sessuali da personale femminile della struttura” forte del suo ruolo gerarchico, anche “durante i turni di lavoro“. Il gip ha ravvisato gravi indizi per uno solo dei diversi casi contestati dalla Procura, quello ai danni di una collega medico chirurgo che “avrebbe costretto a subire atti sessuali”.

Eseguito dal personale della squadra mobile della Questura e della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, il provvedimento restrittivo. Secondo l’ufficio della Procura specializzato in reati contro le fasce deboli, l’indagato avrebbe agito sulla base “dell’abuso dell’autorità e anche nel timore”, da parte delle vittime, di “subire pregiudizi nella sfera professionale”.

63enne incastrato dalle telecamere

I fatti sarebbero avvenuti all’interno dell’ospedale e sarebbero emersi grazie alle riprese delle telecamere di un impianto di videosorveglianza. Di più episodi contestati dalla Procura, il gip ha ravvisato però i gravi indizi di colpevolezza per una sola violenza sessuale, “commessa ai danni di una collega medico chirurgo“.

“Approfittando dello stato di soggezione della vittima, come conseguenza della sua condizione di subordinata – contesta la Procura – l’avrebbe indotta a subire atti sessuali“. Episodi avvenuti anche “in presenza di pazienti“, con Reina che avrebbe fatto “avance sessuali alla dottoressa”, palpeggiandola con “gesti rapidi tali da impedire alla vittima di sottrarsi alla sua azione, di difendersi e, comunque, di manifestare il suo dissenso“.

Sei anni di abusi verso la vittima

I fatti contestati vanno dal dicembre del 2018 al settembre del 2024. Alla luce delle indagini della polizia, e sulla base dell’impostazione accusatorie, della gravità dei fatti contestati e della molteplicità delle vittime, la Procura aveva chiesto nei confronti dell’indagato l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Richiesta respinta dal gip, che ha ritenuto opportuno invece, per un solo episodio contestato, di emettere la misura interdittiva della sospensione delle funzioni pubbliche di Reina per un anno in aziende ospedaliere, aziende sanitarie e, più in generale, in strutture sanitarie pubbliche o a partecipazione pubblica. La Procura si è “riservata di impugnare il rigetto” dell’arresto dell’indagato da parte del gip.

Di seguito le immagini video: