Seby accusa un mal di testa ma è un tumore: avviata raccolta fondi per aiutare un 15enne catanese

LAVINAIO – Era il 9 ottobre scorso quando Seby Q. è stato portato in ospedale ad Acireale (Catania) a seguito di un forte mal di testa. Il ragazzino di 15 anni, in maniera improvvisa, scopre così di essere affetto da una malattia terribile: un tumore del parenchima pineale che, normalmente, si presenta con disturbi visivi, cefalee, perdita della coordinazione e dell’equilibrio, nausea e vomito.

Il 15enne aveva infatti accusato un dolore tremendo e si era recato subito in guardia medica. Solo il padre ha creduto alla veridicità dei suoi lamenti dandogli fiducia. I medici, infatti, lo avevano rimandato a casa. Grazie alla tenacia del genitore, lo stesso giorno il ragazzino è stato sottoposto a una TAC dell’encefalo e dei ventricoli laterali che si sono mostrati marcatamente aumentati di volume per la presenza di una formazione molto densa, a margini irregolari, delle dimensioni di 59 millimetri che comprimeva la parte posteriore del mesencefalo, causando le emicranie a Seby.

Il giorno successivo, a Messina, l’adolescente si è sottoposto a una risonanza magnetica e a un successivo intervento chirurgico urgente per eseguire una biopsia della massa e un prelievo di liquido cefalo-rachidiano che ha poi mostrato l’assenza di cellule maligne. Continuando la lotta e in cerca di una risposta definitiva, dal 17 ottobre l’intera famiglia si è trasferita a Milano per far seguire Seby dai medici del Centro tumori, dove per giorni ha atteso i risultati delle analisi (nel frattempo inviate all’Università La Sapienza di Roma). Lo scorso 29 ottobre da Roma è arrivato l’esito del tanto atteso esame istologico: il verbale dà, però, una diagnosi del tutto diversa da quella negativa data a Messina e conferma, invece, il tumore del parenchima pineale.

I genitori del ragazzino, Giovanni e Irene, non si sono mai scoraggiati e su Facebook hanno creato una raccolta fondi per il loro piccolo, diventato in poco tempo il “bambino di tutti”, con la speranza di volare tutti insieme e al più presto a Sidney, in Australia, presso il centro di neurochirurgia mininvasiva dove si spera che il 15enne possa essere sottoposto a esami più specifici e porre così fine una volta per tutte alla sua malattia.

Fonte foto: Facebook