Sciopero Atms, Fast Confsal non aderisce. Il segretario provinciale Cottone: “Consueta pantomima”

Sciopero Atms, Fast Confsal non aderisce. Il segretario provinciale Cottone: “Consueta pantomima”

CATANIA – Ha avuto luogo il 5 luglio lo sciopero dei dipendenti Amts, organizzato dalle sigle sindacali territoriali Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro.

L’adesione sembrerebbe essere stata elevata, tanto che si prevede un secondo sciopero se l’azienda non si muoverà nella direzione sperata.

Tra i sindacati, non ha partecipato la Fast Confsal e il segretario provinciale Giuseppe Cottone spiega le motivazioni: “In Amts per l’ennesima volta abbiamo assistito alla consueta pantomima che ormai da anni si consuma a discapito dei lavoratori”.

Infatti, “da anni ormai vengono proposte da dirigenti e sindacati pseudo ricette che vengono presentate come la panaceadi tutti i mali, purtroppo senza mai dare l’effetto sperato“.

Eppure da tempo la Fast Confsal anche se con mille impedimenti ha tentato di dare il proprio modestissimo contributo, indicando come unica soluzione una semplice ricetta fondata da tre ingredienti essenziali: il coraggio dei lavoratori, un minimo di conoscenza delle norme contrattuali e il ligio rispetto delle stesse“, prosegue.

E ancora: “Purtroppo come spesso accade quando una voce grida fuori dal coro, la stessa risultando per taluni una nota stonata si fa di tutto per ammutolirla“.

In tutto ciò ovviamente la parte politica, da sempre, ha delle grandi responsabilità, la quale a parte le varie passerelle per inaugurazioni e festini vari è sempre stata miope e assente riguardo le reali tematiche a sostegno dei lavoratori della partecipata più importante del Comune di Catania quale Amts“, aggiunge.

Oggi la nostra organizzazione sindacale si dice pronta ad avere un pubblico confronto sia con la parte datoriale che con gli addetti ai lavori, al fine di esprimere la propria idea e dimostrare qual è l’unica soluzione per uscire definitivamente da un immobilismo che come un cappio al collo soffoca ogni giorno di più i lavoratori“, conclude.