Scioglimento Comune di Maniace, il Tar respinge il ricorso: “Legalità ‘debole’, presenza pervasiva della malavita”

MANIACE – Il Tar del Lazio ha confermato lo scioglimento del Comune di Maniace (Catania) per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nella vita amministrativa del centro situato nel Parco regionale dei Nebrodi. Respinto, dunque, il ricorso dell’ex sindaco, Antonino Cantali, insieme con l’ex presidente del Consiglio comunale e gli ex assessori.

Non ci sarebbe, quindi, nessuna illegittimità nella procedura e negli atti che nel maggio dello scorso anno portarono allo scioglimento del Comune di Maniace.

Il Tar in sentenza, dopo aver tratteggiato il quadro normativo applicabile alla vicenda, ha ritenuto il ricorso infondato. I ricorrenti, secondo l’accusa, avrebbero censurato alcuni contenuti degli  atti che portarono allo scioglimento, contestando i singoli accertamenti compiuti e la lettura data ai vari accadimenti da parte dell’Amministrazione.

Secondo quanto si legge nel provvedimento: “risulta un quadro di insieme corposo che stride con il tentativo della parte ricorrente di minimizzarlo, parcellizzandone i contenuti ed estrapolandone soltanto alcuni“. Il Tar ha osservato che le censure dei ricorrenti non sarebbero in grado di inficiare la solidità della ricostruzione operata dall’Amministrazione.

Inoltre, sarebbe emerso anche al Tar un generale stato di precaria funzionalità dell’Ente. Sarebbe venuta alla luce “una legalitàdebole’, in un contesto caratterizzato dalla pervasiva presenza della malavita organizzata“.

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