Sciame sismico nel Catanese, è “colpa” dell’Etna. INGV: “Fase di ricarica, si attende nuova eruzione”
CATANIA – Dopo l’ultima scossa di terremoto di magnitudo 3.1, registrata la scorsa notte intorno all’una sulla parte sommitale dell’Etna, nella zona di Milo e Zafferana Etnea, cresce la preoccupazione degli abitanti dei paesi etnei.
Secondo quanto riferito ai nostri microfoni dal direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, Eugenio Privitera, sembra infatti che quest’ultima scossa sia collegata ad alcuni movimenti interni del vulcano che si starebbe preparando a una eruzione.
L’Etna sarebbe, infatti, in fase di ricarica, visibile sia dai movimenti vulcanici registrati che danno luogo a queste piccole scosse, sia dai cambiamenti fisici del territorio circostante i crateri.
Il terremoto di magnitudo 3.1 registrato la scorsa notte non è comunque direttamente collegato a quello del 6 ottobre scorso, quando si registrò una scossa di magnitudo 4.8 avvertita nei comuni catanesi di Biancavilla e Santa Maria di Licodia. L’ultima scossa in ordine di tempo (quella di ieri notte) ha avuto un epicentro abbastanza profondo (circa 12 chilometri), al contrario di quello verificatosi a inizio mese che invece era stato molto più superficiale (circa 4 chilometri).
Al momento, quindi, si attende un’eruzione da parte dell’Etna anche se superficialmente non ci sono segnali di fuoriuscita di magma imminenti. La sala operativa dell’INGV è comunque attiva 24 ore su 24 e monitora costantemente i movimenti del vulcano.
Immagine di repertorio