CATANIA – I soci della cooperativa Cesame stamattina sono tornati in presidio davanti al palazzo Esa, dopo la protesta di ieri contro la mancata convocazione per concludere la procedura prevista dal bando.
Nel pomeriggio, alle ore 15, prevista riunione a Palermo, tra sindacato della Filctem Cgil, presidenza della Regione e dirigenza Assessorato alle Attività Produttive.
“L’incontro – spiega Sergio Magnanti, presidente della cooperativa Cesame – dovrà concludersi con un documento scritto in cui saranno indicate le date del cronoprogramma che porterà alla firma del contratto di programma. Documento che secondo una circolare ministeriale doveva essere firmato lo scorso mese di giugno”.
E continua Magnanti, “fondamentale che la Regione acceleri i tempi burocratici e ci consenta di chiudere entro l’anno questa fase per avviare con il 2015 la fase di ristrutturazione e quindi la successiva fase di produzione e il confronto col mercato”.
“Ci sono industrie – aggiunge infine il presidente della cooperativa – di arredo bagno che ci aspettano da tre anni per rifornirsi dei sanitari. Inoltre abbiamo avuto dei contatti con gli Emirati Arabi, per scambio prodotto e collaborazione commerciale. Queste sono occasioni che non dobbiamo perdere”.
Sono 79 gli operai della Cesame che dopo la chiusura dello stabilimento alla zona industriale nel dicembre 2007 hanno deciso di dare vita ad una cooperativa per salvare la fabbrica e il proprio posto di lavoro.
Al momento i lavoratori sono privi di ogni sostegno economico. Inoltre la fabbrica tutt’oggi non agibile, aggiunge Magnanti, è soggetta al pagamento delle imposte locali.