Scendono in piazza i lavoratori dei call center siciliani: nessuna isola felice, in atto dumping contrattuale

PATERNÒ – Il segretario regionale del sindacato Snalv Confsal, Antonio Santonocito, si è espresso in merito ai lavoratori dei call center, nello specifico quelli di Paternò, dove la situazione non sembra essere delle migliori. Si parla del cosiddetto fenomeno del dumping contrattuale cioè contratti firmati da organizzazioni prive di rappresentanza.

In atto, infatti, una protesta. Ecco, infatti, cosa ha dichiarato Santonocito: “Scendono in piazza i lavoratori del settore call center in Sicilia e noi di Snalv, Confsal non possiamo che appoggiare la loro protesta. Si tratta di lavoratori che troppo spesso vengono ‘usati’ dalle aziende senza il giusto corrispettivo economico e le giuste tutele sindacali. Li abbiamo sempre sostenuti e continueremo a farlo perché noi siamo dalla parte dei lavoratori”.

E ancora: “Chiediamo formazione, territorialità, clausole sociali e tariffe orarie certe e trasparenti. Accanto alla solidarietà nei loro confronti però dobbiamo puntare il dito contro le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che si dicono tanto preoccupati per la situazione e chiedono interventi governativi. Le stesse sigle sindacali infatti, sembra che giochino due partite e se oggi fanno un passo in una direzione domani lo fanno in un’altra“.

Poi aggiunge: “Guardiamo ad esempio i lavoratori del call center di Paternò che si occupano delle prenotazioni del sistema sanitario lombardo per Lombardia contact. Riteniamo che in questo caso anche Cgil, Cisl e Uil siano incappati in un caso di dumping contrattuale. Recentemente infatti, i lavoratori sono passati da un contratto terziario, distribuzione e servizi a un contratto multiservizi, ovvero quello che era legato soltanto al mondo delle pulizie. Stiamo parlando di un contratto che non solo non rispecchia le mansioni effettivamente svolte dequalificando il personale, prevede un compenso orario minore di quasi due euro rispetto al contratto precedente così come minori tutele“.

Infine: “C’è inoltre un danno a carico dei lavoratori per quanto riguarda la sanità e la previdenza complementare, purtroppo anche queste ridotte nel nuovo contratto. Un non senso avallato dalle sigle Filcams – Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrucs – Uil, ovvero le stesse, sebbene di settori specifici diversi, che hanno protestato insieme ai lavoratori. Noi di Snalv, Confsal abbiamo più volte convocato l’azienda Lombardia contact così come l’assessorato alla sanità lombarda, per parlare di questa assurda situazione ma non si sono mai presentati. Adesso ci tocca assistere a una situazione difficile da comprendere creata da quei sindacati che hanno firmato un decadimento della situazione lavorative di questi dipendenti. Non potevano parlarsi tra di loro prima di mettere i lavoratori in questo caos?“.

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