Scattano i controlli al MAAS di Catania: prodotti privi di tracciabilità, scoperto anche un lavoratore in nero

Scattano i controlli al MAAS di Catania: prodotti privi di tracciabilità, scoperto anche un lavoratore in nero

CATANIA – Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi disposti dalla Prefettura di Catania, volti alla sicurezza della produzione agrumicola, il personale della Guardia di Finanza, della polizia municipale, della Polizia di Stato, della polizia provinciale e del Corpo Forestale Regionale, ha eseguito mirati controlli nel capoluogo e su tutto il territorio provinciale.

Al termine degli stessi, si sono accertate violazioni amministrative e tributarie nei confronti di tre commercianti all’ingrosso, operanti all’interno del MAAS – Mercati Agro-Alimentari Sicilia di Catania, nonché di 9 venditori ambulanti abusivi, e sottoposte a sequestro circa 36 tonnellate di prodotti agrumicoli.

In particolare, i controlli interforze, volti al contrasto della distribuzione della merce di dubbia provenienza, anche di presumibile origine furtiva, si sono concentrati sul principale mercato di approvvigionamento all’ingrosso della provincia etnea, al fine di vigilare già all’origine della filiera commerciale.



Nei confronti dei tre soggetti controllati al MAAS, si sono rilevate violazioni in materia di tracciabilità del prodotto, circostanza importante per meglio tutelare la salute pubblica dei clienti, nonché la concorrenza dei commercianti onesti.

Nella circostanza si sono, altresì, avviati controlli in materia di lavoro dipendente, individuando un lavoratore in nero. Per il contrasto all’illecita minuta vendita, la Guardia di Finanza e la polizia locale di Paternò, Acireale e Caltagirone hanno eseguito attività congiunte che hanno permesso di sottoporre a sequestro, circa 1.200 chili di agrumi e constatare l’omessa installazione del misuratore fiscale da parte di 9 ambulanti, tre dei quali anche indebiti percettori del Reddito di Cittadinanza.

Nei prossimi giorni continueranno i controlli interforze, volti alla repressione del fenomeno dell’illecito commercio di prodotti agrumicoli di presumibile provenienza furtiva.