CATANIA – Una nuova inchiesta colpisce la sanità in Sicilia. Questa mattina la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania nei confronti di Giorgio Battaglia, Antonio Granata e Mario Mancini.
Tutti e tre sono indagati, a vario titolo, di corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Coinvolta nell’indagine anche la società Mediform Srl a cui è contestato un illecito amministrativo previsto dagli artt. 5 e 25 del d.lgs. n. 231/2001 in relazione al reato di corruzione per l’esercizio della funzione.
Le indagini avrebbero evidenziato condotte illecite da parte di Antonio Granata (Direttore dell’U.O.C. di Nefrologia e Dialisi dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania), e Giorgio Battaglia (Direttore dell’U.O.C. di Nefrologia e Dialisi del P.O. Santa Marta e Santa Venera di Acireale), rispettivamente nella qualità il primo di componente ed il secondo di presidente della commissione esaminatrice del concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di sei posti di dirigente medico di nefrologia indetto dall’Asp di Catania il 18.9.2019, alterando i voti assegnati ai singoli elaborati in funzione della posizione in graduatoria che intendevano assicurare a certi candidati e attestando falsamente, nei verbali redatti in occasione della procedura concorsuale, che i voti finali riportati dai singoli elaborati in relazione alle varie prove in cui si è articolata la procedura concorsuale, erano stati assegnati prima della individuazione dei nominativi dei candidati che li avevano redatti.
Granata è accusato anche di corruzione in quanto avrebbe prescritto reiteratamente ai suoi pazienti integratori alimentari commercializzati dalla Mediform Srl riconducibile a Mario Mancini, previo accordo con quest’ultimo e ricevendo indebitamente dallo stesso Mancini svariate somme di denaro (pari a circa € 1.000 al mese) commisurate alle dosi di parafarmaco prescritte dal medico ed effettivamente acquistate da pazienti.
Infine lo stesso Granata è indagato per il reato di falso ideologico perché, durante la nota emergenza sanitaria e all’esito della positività di un suo congiunto, avrebbe indotto in errore un dirigente medico e un coordinatore infermieristico in servizio presso l’Unità Operativa Complessa da lui diretta. In particolare avrebbe attestato falsamente che il tampone rinofaringeo per la diagnosi del virus Sars-Cov 2 appartenesse al suo congiunto quando in realtà sarebbe stato effettuato da un’altra persona.
Per questi motivi Giorgio Battaglia e Antonio Granata sono stati sottoposti alla misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente medico con l’interdizione esclusiva dall’attività di partecipazione a qualsiasi titolo alle procedure di esami e concorsi pubblici per otto mesi, mentre Mario Mancini e la Mediform Italia s.r.l. al divieto di appalti con la Pubblica Amministrazione per sei mesi.