Scandalo Hilton, la proprietà è parte lesa. La Mantia: “Item non c’entra nulla”

Scandalo Hilton, la proprietà è parte lesa. La Mantia: “Item non c’entra nulla”

CATANIA – A poche ore dallo scoppio del polverone che ha avvolto le società, aventi sede a Milano, interessate nella costruzione dell’Hotel Hilton a Capomulini, abbiamo intervistato Salvatore La Mantia, amministratore delegato della società partecipata Item Capomulini S.r.l, parte lesa nello scandalo. 

La notizia delle indagini riguardo al Gruppo Waste Italia s.p.a. (già Kinexia s.p.a.) e la Volteo Energie s.p.a. non mi stupisce. Noi della Item ci eravamo già accorti della discordanza tra i soldi spesi e l’avanzamento dei lavori e, nel dicembre 2015, abbiamo denunciato la questione all’autorità giudiziaria. Dopo un po’ di mesi di attesa, nel luglio 2016, la sentenza della Corte d’Appello è arrivata e li abbiamo buttati fuori: la Item non c’entra niente con questo schifo”.

È assertivo La Mantia che, carte alla mano, prova la totale estraneità della Item, società da lui amministrata, che dal 2014 fa da tramite tra lo sceicco arabo Al hamed Ahmed Hamed, della famiglia reale di Abu Dabhi, proprietario del complesso alberghiero, e le società per l’effettiva ricostruzione del polo turistico.

In sostanza, a fronte di un investimento totale stimato in circa 80 milioni di euro, la società acquirente, la Item srl, è stata beneficiaria di uno dei contratti di sviluppo promossi nel 2014 dal Ministero dello Sviluppo Economico finalizzati alla concessione di finanziamenti europei a fondo perduto in settori strategici per la crescita economica quale è appunto quello turistico.

Ma questa “crescita” per pochi mesi è stata ostacolata: il primo tentativo con la Volteo, infatti, è fallito. Da lì, la Item non si è persa d’animo e dopo un periodo di pausa, già dal 1 agosto 2016, è ripartita alla grande.

“Dopo la sentenza del luglio 2016, già l’1 di agosto abbiamo fatto ripartire i lavori affidando i fondi al gruppo Condotte, terza società più importante in Italia nel settore, che sta lavorando attraverso la Inso s.p.a.”.

Dopo la tempesta, quindi, sembra davvero essere tornato il sereno.

“Il nostro traguardo non è stato quello di colpire un’altra società. Il nostro vero interesse è che l’albergo possa essere costruito nel più breve tempo possibile perché l’unico vero grande obiettivo è quello della  valorizzazione di uno splendido territorio: e oggi abbiamo tutte le carte in regola per farlo“.

E adesso si pensa solo ai lavori: “L’hotel sarà pronto a dicembre 2017. La cosa che più mi interessa e preme sottolineare è che, questa volta, nonostante i pregiudizi, i siciliani hanno avuto un comportamento esemplare: sono gli altri che non si sono comportati bene”.