“Sant’Agata TI ODIO”: chiude la pagina Facebook più odiata del web, l’autore ne apre altre due

“Sant’Agata TI ODIO”: chiude la pagina Facebook più odiata del web, l’autore ne apre altre due

CATANIA – Dopo circa un anno dalla creazione è stata chiusa la pagina facebook “Sant’Agata TI ODIO”. Segnalata da centinaia di utenti è stata infatti definitivamente bloccata; l’autore però, sembra non demordere, tant’è che si crede ne abbia già aperta un’altra, questa volta sotto il nome di “Munnizza di Catania”. A proposito di entrambe, qualcuno online, ha già pensato di crearci una pagina contro.

La questione comunque, sembra non finire qui, di pagine attive su Facebook ce ne sarebbero tre; presente sui social anche “Sant’Agata NON MI STAI MOLTO Simpatica, NULLA Di personale”.

Tornando indietro, esattamente nell’ormai trascorso 2017 e ritornando a parlare di “Sant’Agata TI ODIO”, si può risalire al perché della pagina che aveva destato non poche polemiche da parte dei numerosi cittadini catanesi, arrabbiati e stanchi di quanto portato avanti dallo stesso amministratore. Tra le accuse avanzate emergono blasfemia e istigazione al deturpamento di immagini o opere dedicate alla santa.

Queste le parole impiegate appena un anno fa dal misterioso autore della pagina, poche ma devastanti per i molti che, prima della chiusura, di segnalarla, non avevano mai smesso: “Ho creato questa pagina non perché odi realmente Sant’Agata (non me ne sbatte sinceramente, anche se riconosco l’importanza artistica e culturale della festa) ma per dimostrare quanto siano vomitevoli e incoerenti i devoti“.

Andando indietro nel tempo e facendo il punto della situazione per arrivare poi all’agoniata fine di “Sant’Agata TI ODIO”, il creatore si era permesso di pubblicare la foto di Antonio Taibi, carabiniere ucciso a Carrara in seguito a una “vendetta” da parte di un postino, dopo che il militare aveva fatto arrestare i suoi figli.

Queste le parole inserite con annessa foto, in un post su Facebook proprio dall’amministratore: “Buonasera a tutti, sono il brigadiere Eugenio Consoli. Dopo le numerosissime segnalazioni ricevute, noi del dipartimento di criminologia telematica abbiamo rintracciato il reo tramite IP e acquisito la pagina incriminata. I reati commessi sono gravissimi: blasfemia, istigazione al deturpamento di Sant’Agata e vilipendio di cadavere. Il responsabile è stato già arrestato. Cord. Saluti, ringrazio tutti voi cittadini per aver segnalato la pagina”.

E ancora sul web e sempre sulla pagina in questione, apparivano e venivano pubblicate foto modificate, mirate a ledere l’immagine della Santa e a scatenare la conseguente ira dei devoti. Quella che sicuramente emerge più di tutte, vede il volto del noto attore Massimo Boldi, contrapposto a quello della patrona catanese. In quell’occasione i social sono letteralmente impazziti, tra insulti e minacce di ogni genere.

Alcuni devoti, infatti, a dispetto della “fede” che dovrebbe contraddistinguere ogni loro azione e permettergli di passare avanti a provocazioni di tale portata, hanno anche azzardato minacce di morte, certamente non degne di lode, bensì di perplessità riguardo il credo da loro stessi portato avanti.

Se da una parte, quindi, difendere la propria Santa è lecito e più che giustificato, dall’altra, per molti utenti del web, “proteggerla” da istigazioni come quelle di “Sant’Agata TI ODIO”, attraverso insulti e disperati avvertimenti, appare proprio un controsenso. Che sia stato forse questo l’obiettivo della pagina? Mostrare la reale “natura” di alcuni devoti? Questo quanto avanzato da gran parte del web.

Arrivando finalmente alla chiusura della stessa, ecco quanto affermato da coloro che, segnalandola, sono riusciti nel loro scopo, ovvero stabilirne la fine. È il caso di G.N, devoto della Santa patrona catanese che ha voluto dire la sua riguardo la pagina: “La motivazione per la quale ho scelto di segnalare, è legata a un fattore non tanto religioso, bensì legato alla questione dell’odio – e ancora – reputo davvero fuorviante dare giustificazioni alle proprie opinioni se l’oggetto della discussione è proprio l’odio”.

A voler parlare di “Sant’Agata TI ODIO” è stato anche D.C., maestro di arti marziali, anch’egli fedele indiscusso di Sant’Agata che, concordando con le parole di G.N., ha commentato così: “L’ho fatto per una questione di onore rispetto alla nostra patrona e a chi ci crede; sostengo che non per forza si debba credere a una certa cosa ma niente dà il permesso a una persona di odiare – e ancora – trovo il nome della pagina totalmente sbagliato poiché incita all’odio”.

Per quanto riguarda gli autori della pagina ha proseguito dicendo: “Possono esprimere il loro pensiero, ognuno può farlo, ma ci sono dei canoni e dei termini da rispettare”. “Se non si è d’accordo con una determinata cosa – ha ribadito – si può tranquillamente fare polemica ma sempre nel rispetto degli altri perché, ricordiamoci sempre, che la tua libertà finisce dove comincia la mia”.

D.C. ha poi continuato il suo discorso approfondendo le minacce avanzate da alcuni devoti nei confronti dell’amministratore della pagina: “Reputo siano reazioni provocate dal fatto che l’autore si sia permesso di offendere la santa. I creatori di “Sant’Agata TI ODIO”, a mio parere, si facevano gioco degli insulti ricevuti e anzi, continuavano nel loro fine per istigarli ancora di più”.

Quanto ai devoti ha tenuto a dire: “Giustizia è stata fatta, state più sereni e concentratevi su Sant’Agata e sulla sua imminente festa”.

G.N. ha invece continuato il suo pensiero dicendo: “Bisognerebbe creare pagine utili al cittadino e di argomenti utili e benevoli”.

E ancora: “Reputo davvero intollerante il comportamento di taluni nei confronti degli amministratori, a loro vorrei dire di moderarsi – e ancora – altresì, è vero che ci saranno persone come me che lottano per la società e sono vicine alle istituzioni per un futuro migliore”.

Dando uno sguardo al presente reindirizziamo adesso l’attenzione sulla pagina “Sant’Agata NON MI STAI MOLTO Simpatica, NULLA DI Personale”. Già attiva dallo scorso anno, l’attività della stessa sarebbe comunque passata inosservata a giudicare dai commenti piuttosto soddisfatti dei fedeli che, appena pochi giorni fa, avevano segnalato la chiusura della pagina “Sant’Agata TI ODIO”.

Forse in pochi ne sono a conoscenza, per tanti sembrerà pure una new entry, ma anche questa è presente sul social network Facebook sin dagli inizi del 2017. Anche in questo caso non mancano commenti e insulti, minacce di morte e avvertimenti di vario genere. Questo quanto si deduce dai commenti dei fedeli.

Per quanto riguarda gli amministratori, invece, non mancano di certo immagini blasfeme e insulti a dir poco pesanti che certamente ledono la figura della Santa e incentivano all’odio e al disprezzo nei confronti della festa, tra l’altro alle porte.

Quanto si legge nei vari post pubblicati dall’autore o dagli autori, appare piuttosto di cattivo gusto per i credenti. Che sia mancanza di rispetto o cattivo gusto, anche in questo caso i social si scatenano e mentre si litiga e ci si punzecchia a vicenda, su Facebook, esattamente sulla stessa pagina, il creatore scrive frasi davvero irripetibili che noi preferiamo non riportare integralmente: SANT’AGATA TI ODIO È STATA CHIUSA. DEVOTI INFAMI, MI ……… SULLE FOTO DI SANT’AGATA E VOI NON ME LO POTETE COMUNQUE IMPEDIRE, PORCI”.

La pagina è chiara, delle segnalazioni di chi crede non gli interessa più di tanto, anzi. La corrente di pensiero portata avanti dagli autori sembra comunque concordare con quella di centinaia di persone che, a dispetto dei devoti e in generale di chi ha fede, supporta gli amministratori. È il caso di un utente di Facebook che, a proposito del post datato 26 gennaio, scrive ironicamente, con annessi applausi virtuali: “Le faremo chiudere tutteeeeeeeeeeeeee”.

Che sia l’inizio di una nuova polemica o semplicemente il proseguimento di una “battaglia online” che pare, almeno per il momento, non avere una fine?

Noi, come redazione, ci rendiamo conto che dare spazio ad argomentazioni e post di tale portata potrebbe catalizzarci addosso critiche di chi ritiene che sia “pubblicità” gratuita per chi non la merita. Tuttavia, riteniamo che fare informazione significhi principalmente mettere al corrente i lettori di ciò che succede attorno a noi. Nel bene e nel male. E, tra l’altro, se può servire a censurare alcuni comportamenti offensivi di chi non ha rispetto degli altri e della fede altrui, ben vengano le critiche.