San Gregorio: corona d’alloro per i tre carabinieri vittime dell’eccidio del 1979

SAN GREGORIO DI CATANIA – Ricorre oggi il 37esimo anniversario dell’agguato in cui tre carabinieri furono uccisi barbaramente nei pressi del casello autostradale di San Gregorio di Catania. 

È proprio per ricordarli che oggi, ai piedi del monumento a loro dedicato, è stata deposta una corona d’alloro seguita da una messa solenne celebrata nella chiesa madre di San Gregorio dal parroco don Ezio Coco.

Tante le persone e le autorità civili e militari presenti al memorial dei tre servitori dello Stato: il vicebrigadiere Giovanni Bellissima, di 24 anni e gli appuntati Salvatore Bologna di 41 anni e Domenico Marrara di 50 anni.

Presente anche il sindaco Carmelo Corsaro, insieme al comandante della Compagnia di Gravina, capitano Martino Della Corte, il vice comandante tenente Ottavio Tosoni del nucleo operativo, il comandante della locale stazione dei carabinieri, luogotenente Antonio Maugeri

Non potevano inoltre mancare i figli dell’appuntato Marrara, Agata e Rosario. 

“Tutte le volte che accade una tragedia simile è tutta la collettività ad esserne colpita oltre alle vittime che hanno perso la vita in un fatto ignominioso ad opera di criminali senza scrupoli. La memoria dei tre carabinieri morti coraggiosamente nell’assolvimento del loro dovere – ha sottolineato il comandante provinciale Gargaro sia viva e durevole e forte come la pietra lavica di cui è composto il monumento che ricorda la strage”.

Voluta e importante per il primo cittadino, la presenza degli alunni dell’Istituto “Purrello”: “È importante – ha spiegato Corsaro – mantenere viva la memoria di fatti come questi, e ciò per evitare che gesti eroici, valori come fedeltà allo Stato, rigore per il proprio dovere, dignità personale e sociale, non si perdano nella confusione globale della vita di oggi”.

Inoltre, il sindaco ha ricordato ai giovani, che “la legalità, la democrazia, sono garantite dalle forze dell’ordine che operano costantemente affinchè i cittadini vivano la loro vita con sicurezza e libertà”.