S.O.S. pendolari: Sicilia abbandonata

CATANIA – Niente aerei, niente treni e niente traghetti. Non stiamo parlando di un villaggio sperduto non indicato sul planisfero. Stiamo parlando della Sicilia.

I collegamenti da e per l’Isola non sono mai stati particolarmente “brillanti” e, a partire da domani, lo saranno ancora meno.

Dal 1 ottobre, infatti, si completerà il “processo di abbandono” da parte di varie compagnie di trasporti.

La prima ad annunciare l’abbandono è stata Alitalia, la quale ha dichiarato di voler interrompere tutte le tratte da e per la Sicilia. Anche AirOne, in virtù dei rapporti di partnership con la compagnia di bandiera ha disposto l’interruzione, a partire da domani, di tutte le tratte operate fin’ora da Catania e Palermo ad eccezione di quelle per Roma e Milano.

Anche sul fronte marittimo nulla di buono all’orizzonte. L’unica nave della nota compagnia Bluferries, infatti, abbandonerà il porto storico di Messina per approdare al porto di Tremestieri. Approdo non felice per migliaia di pendolari che troveranno non poche difficoltà di spostamento, non potendo più usufruire del trasporto pubblico garantito da Ferrovie dello Stato. Saranno costretti, infatti, ad usufruire di traghetti ed aliscafi di società private con differente organizzazione oraria e con corse meno frequenti, specie nei festivi.

L’interesse ai provvedimenti del governo volti ad uno sviluppo infrastrutturale della Sicilia resta tra le pagine del Piano per il Sud, del Decreto del Fare e dello Sblocca Italia“, dichiara Giosuè Malaponti, presidente Comitato Pendolari Siciliani.

Dispiace vedere un finto interessamento del governo regionale e di quello nazionale“, prosegue lo stesso Malaponti. “Non c’è stata nessuna presa di posizione su una questione che lascerà nel disagio più profondo migliaia di pendolari siciliani. Massimo disinteresse, inoltre, su quella che chiamiamo continuità territoriale. C’è da chiedersi se in Sicilia esista davvero”.