CATANIA – Immaginate se, improvvisamente, la conturbante “Romantica” di piazza Europa, statua in marmo rosa scolpita da Francesco Messina, decidesse di alzarsi dal suo piedistallo dove si trova collocata per impugnare scopa e paletta. Si tratterebbe certamente di un’immagine eccezionale al punto da mandare in fibrillazione l’intero capoluogo etneo.
Ovviamente, ipotizzare un avvenimento del genere risulta praticamente impossibile ma, se soltanto ci fosse la possibilità, siamo certi che la giovane non esiterebbe un solo secondo per fare pulizia. Se, da tempo, la parte che si affaccia sul lungomare etneo sembra essere diventata ritrovo di incivili e spacciatori, la rotatoria verde che orienta il traffico da e per il salotto buono della “city” catanese viene inghiottita sempre più dal degrado.
“Date una ripulita, per piacere“, pare quasi voler suggerire la scultura con il suo sguardo languido e sognatore, in passato deturpato dai pennarelli di qualche maleducato. Un appello implicito che ricalca, per certi versi, quello universale ribadito in maniera incalzante da un’altra giovane, la svedese Greta Thunberg che da tempo prova a farci ragionare sulle priorità ambientali del pianeta.
Ed effettivamente, la lotta della piccola Greta sembra ben intrecciarsi con il grido ipotetico della ballerina di piazza Europa. Chi si ferma tra le panchine dell’area verde, non intende compiere nemmeno la “fatica” di gettare i propri scarti nei cestini presenti che, incredibilmente, rimangono vuoti.
Perché abbandonare bottigliette e oggetti di plastica sotto un cespuglio o ai piedi di un albero? Se lo chiederà da tempo la nostra povera statua, pur non potendo esprimersi a parole. E in effetti, i vocaboli che servirebbero a spiegare questo macello culturale da parte di quei catanesi impertinenti si fatica davvero a trovarli. Ma i problemi, come sempre, non finiscono qui.
La pavimentazione che si snoda sullo spazio verde della rotatoria di piazza Europa presenta alcuni punti critici, con mattonelle rotte e sconnesse. In direzione della fontana, invece, le grandi basole scompaiono addirittura sotto la vegetazione incolta e riaffiorano poco dopo.
Seguendo il percorso lastricato, infine, ci si accorge di un grande paradosso. Il sentiero che ci porta all’estremità settentrionale della piazza si conclude in strada, in assenza però di un attraversamento pedonale che consentirebbe, altrimenti, di raggiungere la parte di marciapiede dove sorgono uffici e frequentatissimi locali di ristorazione.
La stessa situazione si ripete per quei pedoni che intendono raggiungere l’area occupata dal parcheggio Europa. Le uniche strisce pedonali, infatti, sono quelle realizzate lungo il lato ovest. Troppo poco per il grande spazio aperto collocato in uno degli ambienti più scenografici della città di Catania.