Ripresa a singhiozzo del settore edile: cantieri fermi a Catania e difficoltà a reperire i dispositivi di sicurezza

Ripresa a singhiozzo del settore edile: cantieri fermi a Catania e difficoltà a reperire i dispositivi di sicurezza

CATANIA – Tra i settori dell’economia che hanno riaperto i battenti in Sicilia c’è anche quello dell’edilizia. Specialmente nella provincia di Catania ci sono diversi cantieri per la costruzione di infrastrutture che vanno avanti da diversi anni. Malgrado la ripresa delle attività permangono ancora problemi, come le difficoltà nell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale. A dare una conferma di ciò è il segretario generale della Feneal Uil Catania, Nino Potenza, che mostra come questa carenza non abbia consentito ad alcune società la ripresa delle attività.

“Sono trascorsi 20 giorni, da quando è stato dato il semaforo verde alle imprese edili per potere riprendere le loro attività – sottolinea Potenza –, ma al momento non tutte hanno potuto riprendere, in quanto si scontrano con molteplici difficoltà, come la mancanza di disponibilità sul mercato dei dispositivi di protezione individuale specifici previsti. Mascherine e termoscanner sono di difficile reperibilità e quando vengono trovati le aziende devono affrontare costi eccessivi. Quanto dichiarato dal premier Conte sulla loro vendita a prezzi calmierati non corrisponde con quanto applicato dai rivenditori, in particolar modo sulle mascherine, che sono la cosa per la quale le imprese edili devono affrontare il costo più alto”. 

Riguardo alle infrastrutture che sono in fase di realizzazione, un pensiero va sicuramente ai cantieri della metropolitana di Catania per le tratte Nesima-Monte Po’, Monte Po’-Misterbianco e Stesicoro-Palestro. Solo in una di esse infatti i lavori stanno andando avanti, mentre per le altre permangono problemi sia strutturali che burocratici.

“E se i cantieri riguardanti i lavori privati stentano a prendere il via – prosegue Potenza –, non va sicuramente meglio sul versante delle poche infrastrutture che si stanno realizzando nella nostra provincia. Infatti, dopo il blocco previsto dal decreto dello scorso mese di marzo, sono ripresi solo i lavori per il completamento della tratta della metropolitana NesimaMonte Po’, mentre sono ferme le fasi di scavo nella tratta Stesicoro-Palestro, anche se in questo caso, il blocco riguarda il crollo della palazzina di via Castromarino. Per questa vicenda, attendiamo con ansia che la Procura di Catania dia l’autorizzazione per i lavori per la messa in sicurezza dello stabile crollato, propedeutici per la ripresa dello scavo, fermo ormai da diversi mesi. Inoltre la chiusura per l’emergenza sanitaria di tutti gli uffici pubblici ha inevitabilmente bloccato anche l’attività del Tar, che deve pronunciarsi sull’aggiudicazione dell’appalto riguardante la tratta Monte Po‘-Misterbianco. Quest’ultima, oltre a essere un’importante infrastruttura che potrà agevolare il collegamento con la Città Metropoplitana di Catania, nell’immediato darebbe una boccata d’ossigeno a un settore, quello delle costruzioni, che ormai da 10 anni vive una crisi senza precedenti”.

Tra le opere che non sono state ancora concluse del tutto c’è anche l’ospedale San Marco di Librino, quartiere dell’estrema zona sud del capoluogo etneo. La costruzione di quest’opera è in mano a una società consortile della Tecnis, azienda nota per alcune vicende giudiziarie.

“Neanche i lavori per il completamento dell’ospedale San Marco sono ripresi – conclude Potenza –. Si tratta di un’infrastruttura nella quale hanno influito le problematiche legate alla Tecnis, capofila della consortile San Marco Scarl, che si sta occupando dell’esecuzione dei lavori. Non riusciamo a comprendere quale ostacolo oggi impedisca ai commissari straordinari di effettuare l’ultimo passo per il completamento e quindi la consegna definitiva di questa importante infrastruttura. Si devono accelerare tutti i processi burocratici affinché i progetti riguardanti le necessarie infrastrutture per la nostra città diventino cantieri. Le imprese e i lavoratori del settore delle costruzioni hanno bisogno che tutte le opere cantierabili prendano il via e che quelle in fase di esecuzione possano essere concluse nel più breve tempo possibile. Per la Feneal Uil le infrastrutture vanno progettate, realizzate e consegnate alla società civile in modo che essa ne possa usufruire. Chiediamo agli organi ispettivi, ai quali va tutto il nostro apprezzamento per il lavoro che svolgono quotidianamente, di intensificare i controlli nei cantieri edili, al fine di verificare che vengano rispettate tutte le norme di sicurezza previste dal protocollo condiviso”.

Immagine di repertorio