Riposto, allagamenti in via Immacolata: Giarre sotto accusa

Riposto, allagamenti in via Immacolata: Giarre sotto accusa

RIPOSTO – Potrebbe essere inserita nell’elenco delle zone ad altissimo rischio idrogeologico, è questo quanto emerso dal sopralluogo in via Immacolata, effettuato dopo l’ennesimo allagamento.

L’area ha tutti i requisiti per essere catalogata come “R4”, che corrisponderebbe al massimo grado di pericolosità.

L’ispezione è stata effettuata nella parte terminale di via Cecchina, che ricade a pochi metri dagli insediamenti abitativi di via Immacolata. Al controllo hanno preso parte il sindaco Enzo Caragliano, l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Grasso, l’assessore alla Protezione civile Antonio Di Giovanni, il funzionario dell’Utc ing. Orazio Di Maria, l’ing. Santo Scordo in rappresentanza dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente (Servizio 3), il geologo Aldo Bonina, dirigente del Dipartimento regionale della Protezione civile e Antonio Sciuto, dell’Unità operativa del Dipartimento regionale di Protezione civile.  

Dalla ricognizione odierna – afferma l’ing. Santo Scordo – si rende necessario inserire questa zona del territorio ripostese, particolarmente esposta al fenomeno del dissesto idrogeologico, all’interno del ‘Pai’ (Piano assetto idrogeologico), cosi da predisporre un progetto intercomunale e attingere a finanziamenti europei per finanziarie le opere idrauliche che si rendono necessarie. Quanto alle responsabilità sulle origini degli allagamenti, sono del tutto evidenti quelle che riguardano il Comune di Giarre e di un terreno privato che si immette sulla strada. Il sindaco di Riposto, nella qualità di massimo esponente comunale di Protezione civile, nell’ottica di tutelare la popolazione esposta a gravi pericoli, ha l’obbligo di esporre i fatti nelle sedi opportune e attuare tutti quei provvedimenti necessari attraverso comunicazioni alla Procura e alle forze di polizia”.

Al termine di questo ennesimo sopralluogo abbiano ribadito – afferma il funzionario della Protezione civile regionale, il geologo Aldo Bonina – quelle che sono le cause della inondazione che avviene in questa area e che fondamentalmente dipende dalla quantità di acque che arrivano dal comune di Giarre, come peraltro già verificato in vari eventi piovosi, anche con documentazione fotografica e video, e da un terreno privato limitrofo al prolungamento di via Cecchina. È assodato che, in questa zona del territorio, c’è un pericolo importante: ormai la frequenza di questo rischio è sempre più alta”.

La vicenda di via Cecchina – afferma il sindaco Enzo Caragliano – è stata affrontata nel dicembre del 2014 in sede di Conferenza dei servizi a Giarre, dalla quale è scaturita l’emissione di una ordinanza da parte del Comune di Giarre nei confronti del proprietario del vivaio che ricade nell’area di via Cecchina che però si è opposto mediante ricorso al Tar di Catania, ottenendo una sospensiva. Nessuna notizia è poi pervenuta dal Comune di Giarre circa la volontà di predisporre un intervento che potesse eliminare la problematica idraulica. Nella qualità di sindaco, responsabilmente, non posso rimanere inattivo e pertanto, nella piena salvaguardia dei miei concittadini, attuerò tutti i provvedimenti che mi competono, comprese le denunce in tutte le sedi e individuare le responsabilità. La pazienza è finita. Tutta la problematica inerente il diffuso fenomeno del dissesto idrogeologico è stata per lunghi anni subita, senza averne alcuna responsabilità, con danni materiali e di immagine, con cospicui oneri di manutenzione e riparazione, e gravi pericoli per i cittadini, a causa di un fenomeno che riguarda esclusivamente il Comune di Giarre”.