RANDAZZO – Il 6 giugno a Randazzo (CT) è stato costituito il Comitato pro Ferrovia Valle Alcantara, composto dall’Associazione Ferrovie Siciliane, presieduta da Giovanni Russo, e da Sicilia in Progress, rappresentata da Roberto Di Maria.
La sua finalità è lo sviluppo della mobilità ferroviaria nella valle dell’Alcantara, includendo la storica stazione Fs di Taormina-Giardini (ME), nota al mondo per le sue impareggiabili bellezze ambientali. Un patrimonio che va tutelato attraverso sistemi di mobilità sostenibile che, partendo dalle infrastrutture esistenti, garantiscano lo sviluppo mantenendo il rispetto del territorio.
Al centro degli obiettivi del Comitato, pertanto, non può che esserci il ripristino della ferrovia Alcantara–Randazzo, di cui abbiamo già parlato tempo fa. Una linea ferroviaria dismessa ed erroneamente inserita nella legge 127/2018 sulle ferrovie turistiche che va riattivata e gestita in chiave moderna, usufruendo delle più innovative tecniche di esercizio ferroviario e incentivando lo scambio modale. In tal modo, in cooperazione con gli altri sistemi di mobilità esistenti, si potrà garantire alla valle dell’Alcantara una rete di trasporto collettivo che, partendo dall’attuale ferrovia Messina-Catania compresa tra Letojanni e il fiume Alcantara, dotata di nuove fermate dedicate a servizio del territorio di Giardini Naxos, prosegua lungo la Valle.
La linea potrà consentire la penetrazione nel territorio attraverso i suoi comuni, tuttora affetti da gravi carenze infrastrutturali, fino a Randazzo, dove si collegherà alla Circumetnea. La linea rappresenterebbe il naturale collegamento tra gli assi ferroviari metropolitani di Catania e Messina, attraverso l’area etnea nord-occidentale. Costituirebbe inoltre un incentivo alla mobilità turistica, con servizi giornalieri dedicati al godimento degli impareggiabili paesaggi e con l’attivazione di fermate dedicate, come quella già esistente alle Gole dell’Alcantara.
Una visione diametralmente opposta all’oscurantismo di chi, rassegnandosi a un ruolo museale del sistema ferroviario regionale, ipotizza per esso qualche treno storico all’anno. Ciò vanificherebbe l’investimento necessario al recupero di questa fondamentale infrastruttura e negherebbe per sempre agli abitanti della valle la possibilità di affrancarsi dall’isolamento. Il Comitato è invece ispirato da un’idea avveniristica che, attraverso il recupero di una infrastruttura esistente, senza impatto ambientale, doterebbe la valle del più moderno sistema di trasporto collettivo, sottraendola all’emarginazione e creando i presupposti di un suo formidabile rilancio socio-economico.
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