CATANIA – Un cumulo di rifiuti di ogni tipo, erba incolta e persino piccole cascate di acqua sopra lunghe scalinate fatte a pezzi, prima di arrivare davanti a dei cancelli sigillati da un catenaccio. L’ennesimo e orribile esempio di degrado, in una zona di Catania in cui i veicoli vanno a tutta velocità, che fa a botte con le più elementari regole del senso civico. Ci troviamo sulla circonvallazione, in corrispondenza dello svincolo a quadrifoglio di via Vincenzo Giuffrida, e questa latrina a cielo aperto è rappresentata da due sottopassi pedonali, uno in viale Odorico da Pordenone e l’altro in viale Marco Polo. Questi due tunnel, aperti negli anni ’60 per agevolare l’attraversamento pedonale, qualche anno dopo furono chiusi, secondo alcune voci, a causa dell’inciviltà dei cittadini, che li dentro portavano a compimento fermi o scippi.
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Ma malgrado ciò, con il passare degli anni, sono stati comunque preda dei vandali e, in seguito, trasformate in un vero e proprio ricettacolo per tossici. Adesso si presentano in condizioni davvero pietose, come delle vere e proprie discariche piene di roba di ogni tipo, anche se quello di viale Odorico da Pordenone è stato occupato per metà dai senzatetto. Tante le opinioni di residenti, passanti ed esercenti. Tra di essi, c’è stato chi ha sottolineato come, fino a qualche anno fa, era davvero pericolosa e di recente la situazione sia un po’ migliorata, ma la maggior parte propende per una riapertura per i pedoni che devono attraversare la strada, anche a causa dell’alta velocità alla quale procedono i veicoli. Aldo Tomarchio, pompista di un distributore di benzina, oltre a confermare ciò, sottolinea come molti cittadini non sappiamo neanche dell’esistenza di queste strutture e anche come i tempi ormai sono cambiati, rispetto a quando furono chiusi.
Per quanto riguarda il sottopasso di viale Marco Polo, la situazione è di gran lunga peggiore, in quanto nell’ingresso Nord, sulla carreggiata in direzione ovest, l’accesso è praticamente interdetto da un cespuglio di foglie che sporge dal condominio adiacente e, ancora più a fondo, si nota lo scorrimento di acqua lungo gli scalini. Naomi, una ragazza che frequenta occasionalmente la zona, ha detto anche lei come andrebbe risistemato e riaperto al pubblico. Salvatore Spampinato, portiere di un condominio posto sulla rampa di accesso al viale da via Vincenzo Giuffrida, ci ha fornito un quadro molto dettagliato della situazione: “Vivo qui da tanti anni e ho fatto anche delle segnalazioni su Facebook, perché qui in passato le persone venivano anche a dormire e lasciavano anche i materassi sulle scale. Tempo fa è venuto anche qualcuno del comune a effettuare una pulizia e gli ho chiesto di chiuderlo definitivamente, data la sua inutilità, ma mi hanno risposto dicendomi che non avevano l’autorizzazione. Nell’altro ingresso sembra che lo scorrimento dell’acqua sia causato da alcuni lavori effettuati sulle condutture in via Colle del pino”.
Il presidente della III municipalità, Salvo Rapisarda denuncia la situazione e chiede un intervento da parte delle istituzioni per risolvere questo scottante problema, ricordando come “queste strutture furono progettate male e senza tener conto delle reali esigenze dei cittadini. Adesso però una decisione dev’essere presa perché non possono essere lasciate così”.
E, infine, lancia una provocazione: “O si interviene, oppure facciamo di esse uno spazio sicuro per chi un tetto non ce l’ha”.
Anche il presidente della Commissione al Patrimonio del Comune di Catania, Salvatore Tomarchio si mantiene sulla stessa lunghezza d’onda: “Per riaprirle o no, si deve vedere l’utilità di queste strutture nei tempi attuali e, in seguito, bisogna tener conto delle eventuali spese da fare per apportare delle migliorie. L’amministrazione comunale deve tener conto di questo luogo, anch’esso a rischio bivacco e molto pericoloso. Una decisione in merito dev’essere presa, o si ripristinano oppure si chiudono definitivamente tumulandoli”.