Ricchi e facoltosi: gli attentatori di Adele Puglisi erano di buona famiglia

Ricchi e facoltosi: gli attentatori di Adele Puglisi erano di buona famiglia

CATANIA – Ricchi, benestanti e di buona famiglia: sono stati descritti così gli attentatori di Dacca, dove è rimasta uccisa Adele Puglisi.

Lei, 54 anni, svolgeva il suo lavoro principalmente lontano dalla sua isola e stava poco in Sicilia. Veniva per le vacanze e per stare con la famiglia. Ma qualcuno ha messo fine alla sua vita in modo tragico e senza una reale ragione apparente.

Almeno secondo quanto detto dal ministro degli Interni del Bangladesh, Asaduzzaman Khan. Dalla descrizione fatta degli attentatori, infatti, non sembrano esserci diretti collegamenti con l’Isis, quanto con un gruppo jihadista bandito da diversi anni e che si oppone strenuamente al governo.

Gli attentatori sono stati descritti come ragazzi (molti dei quali di età compresa tra i 20 e i 22 anni) di buona famiglia e che hanno frequentato alcune delle scuole più importanti. E non solo. Frequentavano ambienti facoltosi e per persone di alto livello.

Un gesto violento fatto più per “moda”, come dichiara Khan, che per reali motivazioni religiose. Ma i dubbi rimangono e sono tanti: Isis o no? I 5 attentatori (Akash, Badhon, Bikash, Don e Ripon) hanno solo avuto uno scatto di pazzia o facevano realmente parte di un gruppo terroristico ben radicato nel paese?

Qualunque sia la risposta, poco interesserà alla famiglia di Adele e degli altri 19 civili, di cui altri 8 italiani, che hanno perso la vita nella strage di Dacca.