Respiriamo aria sempre più inquinata, “codice rosso” in molte città siciliane

CATANIA – Secondo il dossier annuale sull’inquinamento 2016 di Legambiente le città italiane sono letteralmente soffocate dallo smog.

La qualità dell’aria che respiriamo è da “codice rosso” tanto da costringere sempre più spesso comuni, città e persino regioni ad adottare provvedimenti volti a porre un freno all’aumento incontrollato degli agenti inquinanti.

Targhe alterne, blocchi del traffico, incentivi alla rottamazione e all’acquisto di mezzi elettrici o ibridi sono solo alcune delle misure di “contenimento” studiate dai governi per evitare di ritrovarsi ai livelli dell’inquinatissima Pechino.

Secondo l’Agenzia Europea dell’ambiente, l’Italia vanta il primato di morti premature a causa dell’inquinamento con circa 25 mila decessi l’anno, stima, quest’ultima, che non sembra destinata a diminuire.

Un’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2014 evidenziò già allora i fattori di criticità di città come Catania, Palermo e Siracusa, per non parlare di Gela, Priolo e Caltanissetta.

Il dato non sorprende se si tiene conto che a Catania il tasso di motorizzazione è di 67 auto ogni 100 abitanti contro le 25 di Amsterdam e le 31 di Londra.

Lo scorso luglio, proprio il comune di Catania, infatti, era stato costretto a correre ai ripari vietando la circolazione a tutti i veicoli diesel euro 0 e euro 1, a causa degli altissimi livelli di biossido di azoto che superò e non di poco i 40 microgrammi per metro cubo consentiti.

“È indispensabile – secondo Legambiente – una strategia nazionale per la qualità dell’aria e un piano per la mobilità in città, accompagnato da studi accurati sulle fonti di emissione, eseguiti a scala locale e urbana, per pianificare le giuste politiche di intervento”.

Sarà il comune di Catania in grado di “pianificare le giuste politiche di intervento”?