Rapinarono e picchiarono padre e figlio, in carcere due malviventi nel Catanese

Rapinarono e picchiarono padre e figlio, in carcere due malviventi nel Catanese

CATANIA – David Musumeci, di 36 anni, e Elia Raciti, di 32 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Zafferana Etnea, coadiuvati da colleghi della compagnia di Giarre e dallo squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, per rapina impropria e lesioni personali aggravate in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La ricostruzione dei fatti

Secondo la ricostruzione della Procura di Catania sarebbero i due banditi che, lo scorso 11 novembre, nella frazione Pisano di Zafferana Etnea, hanno aggredito un imprenditore e suo figlio di 17 anni intervenuti perché i due stavano per rubare lo scooter del minorenne.

Uno dei due avrebbe strappato il borsello che l’uomo teneva a tracolla, contenente oltre 2mila euro in contanti per pagare dei dipendenti e oggetti personali, per poi fuggire insieme al complice a bordo di una Lancia Y, parcheggiata a pochi metri di distanza.

Le indagini

L’imprenditore, nel tentativo di recuperare il marsupio, si sarebbe aggrappato allo sportello dell’auto in fuga, ma il conducente, per liberarsi dalla sua presa, avrebbe effettuato delle manovre pericolose per fargli perdere l’equilibrio, fino a farlo a cadere rovinosamente sull’asfalto.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di risalire ai due presunti autori del reato, commesso mentre Raciti era sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

E proprio lui, all’arrivo dei militari dell’Arma, ha bloccato con un chiavistello la porta d’ingresso, in modo da rallentare il loro l’accesso, scappando dal terrazzo di casa.

Dalla fuga all’arresto

Dopo un inseguimento sui tetti dei palazzi vicini l’uomo è stato bloccato e arrestato. Altri militari avevano intanto recuperato un borsello che Raciti aveva gettato via durante la fuga.

Al suo interno c’era una pistola semiautomatica Tanfoglio calibro 9×21, con matricola abrasa e canna modificata per l’utilizzo di un silenziatore, munita di due caricatori con 28 colpi inseriti. Nella sua casa è stato poi trovato un giubbotto antiproiettili.

Raciti è stato anche indagato per detenzione illegale di arma clandestina e per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale.

Sia lui che Musumeci sono stati portati nel carcere di Catania.