Randazzo, sentenza ribalta accusa di incandidabilità: l’ex sindaco Sgroi e l’ex assessore Proietto Batturi tornano candidabili

Randazzo, sentenza ribalta accusa di incandidabilità: l’ex sindaco Sgroi e l’ex assessore Proietto Batturi tornano candidabili

RANDAZZO – Nella decisione alla quale erano rivolti gli occhi di molti, il Tribunale di Catania, Prima Sezione Civile, ha emesso una sentenza che segna un capitolo cruciale per l’ex Sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, e l’ex Assessore Nunzio Proietto Batturi.

La corte ha decretato l’insussistenza dei presupposti per la loro incandidabilità, ponendo fine a una vicenda giudiziaria che ha coinvolto non solo gli imputati, ma l’intera comunità di Randazzo.

Sentenza ribalta accusa di incandidabilità

Di seguito il commento di un nostro lettore, Alfio Papa, sulla vicenda giudiziaria.

La sentenza, emessa facendo riferimento all’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.), ribadisce la legittimità dei due amministratori, assolvendo entrambi con formula piena.

Gli ex amministratori avevano presentato ricorso contro la loro incandidabilità, mossa dal Ministero dell’Interno a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose.

Determinante nel percorso giudiziario è risultata la difesa, curata nei dettagli dal giovane Avvocato Luigi Casiraro, con il contributo dell’Avvocato Antonio Mandara. La loro capacità difensiva ha portato al pieno rigetto delle richieste ministeriali.

Soddisfazione per il verdetto finale

Francesco Sgroi ha espresso profonda soddisfazione per il verdetto favorevole, riaffermando la sua fiducia nella Magistratura.

Contestualmente, ha voluto manifestare l’amarezza per la stigmatizzazione subita e le difficoltà emotive vissute durante questo doloroso percorso, non solo personalmente ma per l’intera comunità, etichettata ingiustamente.

Questo giudizio, oltre a restituire la dignità a Sgroi e Batturi, rappresenta una liberazione per tutta Randazzo, ingiustamente accostata all’infamia di città mafiosa.

La sentenza segna non solo una vittoria personale, ma un riconoscimento della legalità per una cittadinanza che merita rispetto e verità.

L’ex Sindaco e l’ex Assessore, ringraziando tutti coloro che hanno creduto nella loro innocenza, auspicano che questa decisione apra la strada a un futuro di rinnovata fiducia nelle istituzioni e nel senso civico della comunità randazzese.

Articolo a cura di Alfio Papa